L’Hellas Verona al Bentegodi: non chiamatela gita…

Anche se sarà di fatto la “fine della gita” in Serie B: un premio per gli aficionados della bianca casacca, un dovere morale ben figurare da parte della squadra. Le ragioni per fare risultato sono tantissime. E intanto è già scattato il toto-allenatore 2013/2014

Non chiamatela “gita”. Anche se questa partita potrebbe rappresentare, per dirla con un’espressione tanto cara a mister Braghin, la “fine della gita”. In quella Serie B che la Pro Vercelli ha solamente costeggiato senza regalare mai particolari soddisfazioni al proprio pubblico. Ma che potrebbe e dovrebbe farlo non solo in occasione del derby in programma tra una settimana ma già da domani sera (venerdì) contro l’Hellas Verona, nella gara in programma alle 20,45. Una “gita”, per i tifosi bicciolani, questo sì, che è già un premio di per sè: si gioca in uno stadio da campionato del mondo e, com’è come non è, il brivido dell’emozione, scorre sempre lungo la schiena. Anche se la partita conta poco. Anche se questa partita potrebbe rappresentare, senza più appelli, la matematica retrocessione dei bianchi in Lega Pro. Basterà una sconfitta, un pari o anche una vittoria (se Ascoli e Vicenza conquisteranno anch’esse i tre punti) e la terza serie (neanche poi quel brutto campionato, a dirla tutta) tornerà ad essere realtà.

Intanto ci si chiede quando la società ricomincerà a parlare, a far parlare qualche suo esponente. Ci si chiede soprattutto quale sarà il futuro della squadra, chi sarà seduto in panchina nella stagione 2013/2014. Quasi sicuramente non Maurizio Braghin, che con la gara di Cesena chiuderà definitivamente la propria esperienza con Secondo & Co. In questi ultimi giorni è invece rimbalzato in maniera piuttosto insistente il nome di un clamoroso candidato: Attilio Tesser. Proprio così, colui che ha portato i “poco stimati” cugini del Novara dalla C1 alla Serie A. E che si direbbe “onorato di poter guidare la Pro”. Le alternative, attualmente, stanno nei curricula di allenatori giovani, come il timoniere della Primavera Cristiano Scazzola (uomo-società) e del collega al Toro Moreno Longo, vecchia conoscenza dei tifosi bianchi come esterno perennemente infortunato nella stagione 2004/2005. Chissà come andrà a finire… Intanto: “Non chiamiamola gita – sottolinea anche il recuperato Gianni Fabiano – L’Hellas Verona è senz’altro una grande squadra che lotta per la Serie A, ma non è nemmeno il Real Madrid. Quando vennero qui a Vercelli non andarono oltre lo 0 a 0. Noi ce la giocheremo: finchè c’è speranza, anche la più piccola…”. Appunto.

 

Stefano Fonsato