Premio Caffé Cavour: “Benci” la miglior scelta

Simbolo della spavalderia di un gruppo di giovani “sbarazzini”, Angelo Bencivenga è stato premiato ieri sera nella straordinaria festa in Piazza Cavour. Grandissimo successo del sondaggio di www.eusebiano.it, portale in fortissima crescita

Aver insignito Angelo Bencivenga del titolo di miglior Under 21 di questa straordinaria stagione della Pro Vercelli, è stato il giusto riconoscimento ad uno dei grandi simboli dell’incredibile cavalcata dei bianchi verso la Serie B. “Li asfaltiamo tutti”, aveva detto il folletto campano dopo la penultima gara di regular season a Sorrento, e così è stato. Spavaldo fino alla fine come tutto il gruppo, fatto nella sua gran parte da “ragazzini terribili”.

Non è riuscito ad esserci per la finalissima, appiedato all’andata da un turno di squalifica e al ritorno da un fastidio muscolare, ma è stato tra i mattatori assoluti della doppia, snervante ed eroica sfida alla corazzata Taranto.

Classe 1991, grandissimo velocista “coast to coast” in grado di saltare l’uomo e dal delicato piedino sui calci piazzati, Angelo ha ritirato la targa con l’effigie della Torre dell’Angelo, simbolo di Vercelli, nell’immensa serata di ieri, la festa della vercellesità, in compagnia di chi vi scrive e di Giordano Tosi, titolare del mitico Caffé Cavour e grandissimo appassionato di Pro Vercelli, il quale ha fortemente voluto istituire questo premio. Che, c’è da scommetterci, dopo questa sua primissima edizione, andrà avanti anche nelle prossime stagioni. Sempre al fianco del Corriere eusebiano, media partner ufficiale, che ha messo a disposizione la pagina online di www.eusebiano.it (nella rubrica ad hoc “Alé Pro Vercelli”) per effettuare le votazioni.

Un successo editoriale unico, che va a braccetto con quello dello stesso portale eusebiano.it , cresciuto a livelli esponenziali negli ultimi due mesi (oltre 4000 contatti mensili) grazie ai suoi continui aggiornamenti di cronaca e sport ed – edito con grande lungimiranza dall’agenzia di comunicazione Publycom sas di Rita Mattiuz.

 

Stefano Fonsato