Malatesta, il “Bomber One”: “Con questi tifosi tutto è possibile”

La carica di Bicycleman ad Alé Pro Vercelli: “Nessuna preferenza sull’avversario playoff. Quanto orgoglio, in noi, per aver ridato lustro alla squadra dei 7 scudetti!”

Bicycleman Simone Malatesta e la voglia di spaccare il mondo. Può contare anzitutto sul suo uomo più rappresentativo, la Pro Vercelli, in vista della sua avventura più importante nel secondo dopoguerra, quella rappresentata dai playoff per la promozione in Serie B: «Non ci sono parole per esprimere tutto il nostro orgoglio nell’aver riconsegnato un po’ di lustro ad una delle realtà calcistiche più importanti e scudettate d’Italia – ha spiegato il bomberone o “Bomber One” (tanto per adeguarci all’attuale gergo pallonaro mouriniano) ad Alé Pro Vercelli – Non c’era più riuscito nessuno: questo gruppo, a partire dal presidente Secondo fino all’ultimo dei magazzinieri, si è impegnato allo strenuo per arrivare sin qui. Ed è una gioia immensa. Ma mica ci vogliamo fermare…». La fierezza di Malatesta si trasforma in determinazione pura e inossidabile: «Domenica arriva il Carpi (di cui Malatesta è un grande ex)– prosegue la punta laziale – dopodichè sapremo il nome del nostro prossimo avversario. Preferenze? Assolutamente no. A questi livelli uno vale l’altro. Mi rendo conto che sembra di risentire la solita filastrocca che va molto dopo i sorteggi di Champions League, ma è davvero così. Battendo un Taranto in semifinale, ad esempio, possiamo preparare bene il terreno per l’ultimo atto. E così via… Ad ogni modo, questa Pro Vercelli è in grado di giocarsela con tutti».

Malatesta, alias “zoccolo duro”: chi viene dalla stagione scorsa, sa cosa vuol dire la parola “playoff”: «Non incapperemo negli errori dell’anno passato – prosegue Malatesta – In quel caso, nella partita di andata, c’erano tanti giocatori che sentirono “troppo” il match con la Pro Patria. Una volta rotto il ghiaccio, nella gara di ritorno abbiamo disputato un match perfetto in cui abbiamo asfaltato l’avversario. Purtoppo però, sul campo, non fu sufficiente. Ora ce la giocheremo con un anno in più di esperienza e con la consapevolezza e la leggerezza mentale della mina vagante».

E una parola per i tifosi? «Sono stati stupendi nel seguirci in massa a Sorrento e per tutta la stagione. Sono una manna dal cielo, con loro tutto è possibile».

 

Stefano Fonsato

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