Il punto di Paolo d’Abramo 25/ Biscotti, Zelten o Torrone, dolce è la strada verso la B ove arriveremo presto
“Guido, i’ vorrei che tu e Lapo ed io fossimo presi per incantamento e messi in un vasel ch’ad ogni vento per mare andasse al voler vostro”. Ecco, a me con gli amici colleghi succede sempre così, preso in un mondo che scorre fluido tra una pelouse verde verdissima e l’altra, un universo di magie, malìe, eventi soprannaturali come il rigore concesso dall’arbitro Pezzuto per l’atterramento di Erpen in area ligure. Più o meno come la maggior parte dei mortali s’entusiasma per una domenica in un grande magazzino o in negozi a cercar abiti, arredamenti ed altro, noi passiamo il tempo a guardar la nostra Fidanzata che anche ieri ci ha dato tutto dopo un approccio traumatico, uno schiaffo dopo 35 secondi, una palla volante troppo alta anche per il colosso Ranellucci. Una Pro che è stata capace di usare forza ed agilità – di testa di corpo – per riorganizzarsi e porsi in equilibrio a fronte di un’inferiorità frequente a centrocampo, soprattutto nella prima frazione di gioco. Riposto da mister Scazzola e con grande acume l’asse in equilibrio, alzato il baricentro, invertite le fasce agli esterni, è sceso il grande Max a pennellare il cross, poi la boccia sapiente di Ettorino ha fatto il resto, allo scadere della prima frazione. E’ una Pro importante e solida ed il Savona di Ninni Corda – ieri in rosso pentecostale per festeggare ed obbedire alla legge dei Bianchi leoni – fa la sua parte, gioca un calcio meridionale, come dice il mio amico Stefano con me sul vascello, fatto di corse, folate, agonismo, pressing e sudore, eppure gli striscioni hanno dovuto inchinarsi di fronte alla Pro, nonostante i cambi multipli sul finire di gara, l’innesto di qualche marcia in più, punte di diamante ma la Pro è più forte e dura anche di quello. La Pro c’è, muscoli e cervello, e comunque domenica sera nella gara di ritorno non sarà facile. Ce la faremo, questo è certo, con l’aiuto del pubblico ed anche di quelli che la guarderanno da casa, pigri, rapiti dalle Fattucchiere o addormentati sul divano. Nell’altra semifinale, il SudTirol ha rischiato di chiudere la pratica già a Cremona ma i ragazzi del pio Davide l’hanno infine raddrizzata. Al Druso sarà battaglia, come al Robbiano Piola ove però – nonostante l’ora serale e RaiSport – farà più caldo. E quando m’innamorerò d’un grande magazzino Ve lo dirò per tempo, promesso.
Paolo d’Abramo