Cresce l’attesa della gara con la Carrarese, Robbiano Piola ribollente di tifo e determinazione per l’obiettivo da raggiungere

Fuori nei toscani lo squalificato Dario Teso, centrale difensivo, ma l’undici di Remondina ha individualità di spicco, da Calderoni a Cellini

Vai a dormire e pensi al goal di Horacio, domenica a Chiavari, Ti svegli un primo maggio di sole appena offuscato ed esci per due passi in centro. Vedi da lontano il mister, incontri tifosi, giocatori che fan colazione con la famiglia, altri Innamorati. Non badi alla tattica per domenica e neppure a scrivere d’allenamento, formazione, pubblico presente. Forse sono dentro ad una setta con i capillari che entrano nei gangli di tutta la città, lo vedi negli occhi delle persone ancora prima di ascoltare le conversazioni. In questo Paese – portato a modello nel mondo per la gestione cristallina della Cosa pubblica e privata, per lo spirito sportivo, genuinamente competitivo nell’Industria, nell’Accademia e nello Sport – resti convinto che la meritocrazia vince sempre, senza sotterfugi, pensi così e sei più sereno. La Pro oggi è la più forte, d’una forza buona e vigorosa, senza artifici. I Bianchi devono fare il loro dovere vincendo domenica contro la Carrarese di Remondina, ex della Pro, sostituto di Ciccio Braghin sulla panchina dei toscani che hanno come secondo Stefano Turi e Direttore Generale Sandro Turotti, quanta vercellesità acquisita (e contaminazione biellese) in questa compagine che chiuderà la stagione tra il decimo e l’undicesimo posto, dopo essere partita assai male ed aver recuperato abbastanza ma non a sufficienza per entrare nella griglia dei play off. A Carrara finì 3 a 3 dopo essere stati in vantaggio per 2 a 0 e rischiato la sconfitta sul 2 a 3. Nella Carrarese mancherà – squalificato – il centrale difensivo Dario Teso ma la squadra presenta un undici di rispetto e davvero in forma, nove punti nelle ultime tre partite, in casa contro Cremonese e Como, fuori ai danni dell’Albinoleffe, 21 punti nelle ultime 10 partite. All’opposto sta un’Entella – vista domenica alle corde, capace di reggere il ritmo gara per 20 minuti, occhi spenti e gambe di cemento appesantite in questi giorni da un ritiro piacentino in cui potrebbe incidere in profondità la sensazione tipica dell’Allegria di Naufragi. Soprattutto, una Virtus Entella che ha lasciato quasi tutto in sospeso, senza la festa predisposta da tempo, torte, trombettine e la benedizione di Papa Francesco per la squadra in serie B. Auguri ai liguri per il salto diretto domenica pomeriggio con una bella vittoria allo Zini, certo è che l’undici di Luca Prina, allenatore assai preparato anche se fino ad ora non riconoscibile tra i “maitre à penser” dell’Audere Semper, oggi farebbe forse fatica a vincere contro gli Esordienti del Tegliano o dello Zobeide. E’ anche per questo che domenica la Pro deve fare il suo dovere e vincere con la Carrarese, perché in qualunque modo l’Entella supererà la Cremonese, per 1 a 0 o 2 a 1 con un rigore a tempo scaduto o un’autorete, per 5 a 0, 4 a 3 con 3 o 4 espulsi per parte, i Bianchi potranno dire di aver fatto di tutto per raggiungere l’obiettivo ed onorato chi, rimboccandosi sportivamente le maniche, spronava i suoi alla riscossa sulla pelouse del Robbiano.

Paolo d’Abramo