Pro: la gara con l’Entella come una “rotonda alla francese”
La gara con l’Entella rappresenta per la Pro quel che per un’automobile è un carrefour giratoire, insomma una rotonda alla francese. E questo vale per la società, la squadra, i tifosi. Vediamo insieme le possibili alternative d’uscita. Se contro gli uomini di Prina si vince allora si prospetta un Natale sereno, da prima della classe visto che nel prossimo turno i nostri andranno a Carrara al cospetto d’una compagine che sembra aver esaurito la spinta propulsiva del cambio mister, Remondina per Braghin, mentre i liguri affronteranno la Cremonese e sarà difficile che faranno loro l’intera posta. Un pareggio lascerebbe la situazione allo stato attuale, 4 punti di distacco, recuperabilissimi sì, ma sempre troppi per una formazione – quella dei bianchi – che, diciamola tutta, è stata costruita per vincere, con un occhio al portafoglio e l’altro a prendere di mira e centrare gli uomini giusti al posto giusto in formazione. Molti dicono che questa partita non è ancora decisiva per il campionato ed io la penso un poco diversamente, sarà fondamentale, nella prospettiva del primo posto che è il vero obiettivo, al di là del continuo schernirsi e nascondersi alle evidenze. Se si perderà sarà più nera che grigia perchè sette punti costituirebbero un piccolo abisso. Nulla è impossibile ma tutto diventerebbe più complicato, dal punto di vista psicologico e da quello pratico. La parte più malignetta e beghina della vercellesità diffusa – anche in alcuni strati del pubblico pagante e degli osservatori esterni invidiosi – non vede l’ora che si perda, è una sensazione che viene percepita da chi segue con costanza le vicende dei bianchi. In più, alcuni tra i detrattori vogliono a tutti i costi che siano confermate le loro impressioni negative legate all’idea che senza calcio champagne non si vince e non ci si diverte. Ebbene, non esiste un legame stretto tra bel gioco e vittoria, e, permettetemi, conta di più vincere – o pareggiare – che giocare bene, non è una banalità. La Pro di quest’anno è fatta così perchè così si vuole dove si decide la tattica, la disposizione degli uomini. Ve lo ripeto ancora una volta, lo dico a Voi che chiedete tutti i giorni un centrocampista, un’altra punta, un terzino o due. Dimenticavi l’idea del centrocampista, regista basso, alto o metà e metà. Dimenticatevi le due punte, non è nel DNA di questa squadra mentre quel che potete ricordare è il terzino, magari destro, magari forte e utile per portare stabilmente Marconi a centrocampo. Quanto a chi non verrà allo stadio, comprendo le ragioni di chi si trova a
lottare tutti i giorni con le difficoltà della vita, solo prezzi simbolici – un euro, due euro – potrebbero permettere di vedere il tutto pieno e dare, anche a chi è in difficoltà, un rapido momento di svago, casomai ne avesse voglia. I pantofolai, gli invidiosi, non meritano attenzione. Quanto all’Entella, la rosa è stata costruita per vincere, ha disputato i play off dello scorso torneo, ha innestato uomini di qualità senza badare a spese, Prina è bravo, preparato, voglioso di dimostrare – soprattutto a Vercelli – tutto il valore che possiede. Sarà durissima, i liguri si schierano con il 4-3-1-2 oppure con il 4-3-3, Volpe, Di Tacchio, Troiano, Simone Guerra, Mattia Marchi, Sarno, i nomi pretendono rispetto per il valore che dimostrano domenica dopo domenica. ninni Corda, mister del Savona, ha detto – dopo la recente sconfitta del suo Savona contro l’Entella – che la capolista ha una gran difesa e che fino ad or tutto a girato per il verso giusto. Lascio alla settimana dopo Carrara la mia personale valutazione su sorprese ed eventuali delusioni nella rosa della Pro e tra le avversarie del Girone. Chiudo con l’irresistibile voglia di pensare alla mia formazione, agli undici che metterei in campo domani per vincere. Sarà dura, l’ho scritto nei giorni scorsi, ma, permettetemi, pure io vorrei divertirmi e per farlo metterei Russo in porta, Bani a destra, Scaglia a sinistra, Ranellucci e Cosenza centrali difensivi, a centrocampo da sinistra a destra Erpen, Rosso e Scavone, Marconi ed infine Gomez e Marchi, magari portando in corso dd’opera Erpen – o il disponibile Fabiano – dietro a Ettore e Guido. Il mio sogno è durato meno di 500 battute sul computer, il cuore bianco si augura che proceda domani sera.
Paolo D’Abramo