“A Bolzano conto molto su chi sostituirà Ranellucci”

Torna l’appuntamento del venerdì “La parola a…”, questa volta affidata al giornalista e tifoso della Pro Fabrizio Vazio che su Cosenza e compagni vede la chiave di volta del match di domenica contro l’Alto Adige

Torna l’appuntamento del venerdì con “La parola a…”: dai tifosi agli addetti ai lavori. Se la scorsa settimana è toccata agli aficionados della bianca casacca, ora è il turno di Fabrizio Vazio, giornalista pubblicista oltre che supertifoso della Pro, il quale  presenta un’analisi sulla situazione attuale, disegnando anche la cornice per la sfida di domenica con il SudTirol al Druso di Bolzano. “Ogni volta che si parla di una squadra di calcio, ancor più se del cuore come la Pro, si pensa a ciò che poteva essere e non è stato. Potevamo essere in B, magari al posto del Lanciano che lotta per la A.  Io preferisco pensare in positivo: abbiamo un’ottima squadra, siamo secondi in un campionato per nulla semplice, non abbiamo mai perso. Certo,  non è una formazione che da spettacolo, ma è concreta, sa cogliere le occasioni e ha anche quel pizzico di fortuna che non guasta”. Come vedi il campionato di Prima Divisione Girone A? “Il campionato di quest’anno ci dice molte cose che, paradossalmente, ci sarebbero tornate utili l’anno scorso, in primis, che tra Prima Divisione e B c’è un abisso e giocatori che in B erano comparse sono decisivi in C1, vale a dire in Prima Divisione. Chissà se ci servirà di lezione, se avremo l’occasione di tornare nella cadetteria. Quel che è certo, è che questo finale di andata è importante: la sfida altoatesina non è da sottovalutare e poi il big match con l’Entella che non vale una stagione ma  conta tanto”. A Bolzano. “In Alto Adige non sono permesse distrazioni, non solo per tenere il ritmo degli uomini di Prina, ma anche per conservare la distanza dalle altre, in primis quel Vicenza che domenica è sembrato davvero pericoloso. Questo anno dimostra  qualcosa in cui ho sempre creduto: se c’è una società seria, i risultati prima o poi arrivano. Si possono commettere errori – e l’anno scorso ne sono stati fatti tanti – ma il calcio di oggi richiede programmazione, soldi e passione, quest’ultima non deve mancare ed a Vercelli non manca davvero”. Un giocatore della Pro che potrà essere decisivo domenica a Bolzano? “E’ difficile, direi l’uomo che sostituirà Ranellucci – assente per squalifica – e questo vale sia in positivo che in negativo”. In ultimo un cenno al pubblico. “Siamo a 1700 paganti di media, per una città che ha poco più di 45.000 abitanti. Abbiamo un afflusso maggiore di Venezia (270.000 abitanti), Como, Savona. Siamo praticamente la città che ha più  pubblico rispetto agli abitanti. L’entusiasmo c’è, si sente, non flagelliamoci come ogni tanto è costume vercellese e soprattutto ricordiamoci, dove eravamo solo 3 o 4 anni fa, dove siamo e dove possiamo tornare”.

 

Paolo D’Abramo