Pro Vercelli 1912/1913 da www.loschiaffo.org

Rischi e certezze. Si scrive di Pro, e se ne parla. Arriva l’Hellas Verona, prologo dei Veterani in via Vicenza al mattino, ore 11, partita della serie B alle ore 15 di sabato.  Hellas senza Pazzini, Pro senza Palazzi. La squadra allenata da Pecchia non fornisce al momento l’impressione di ammazzare il Campionato, fa anche un poco di fatica. Non è il Bologna, di qualche anno fa, il Cagliari e sembra essere Pazzini dipendente. Anche se giocatori come Bessa o Romulo, per esempio, starebbero bene anche in serie A, nella nostra serie A. La Pro corre qualche rischio a fronte di certezze che non sono solo nei nostri cuori. Il rischio è che dopo la bella prova di Novara, successiva ad altre gare di vittorie e gioie, ora con il Verona si metta in mostra tigna e valore, una prestazione gagliarda, senza la certezza dei punti, non sempre chi gioca meglio vince, anche se giocar bene aiuta. Non siamo ancora del tutto fuori dalle sabbie mobili della bassa classifica, stiamo emergendo con Vives e Bianchi a tirar su i Leoni che avevano, prima del loro arrivo, valore ma non abbastanza carisma per venirne fuori da soli, Attendiamo che esploda definitivamente anche il carisma di Aramu, che di certo giocherà titolare e si rifarà della prestazione  di sacrificio eppur opaca a Novara, al Piola di Novara. Qui, al Robbiano Piola, siamo curiosi di veder all’opera di nuovo Morra ed anche Nardini, al possibile esordio, magari in corso d’opera ovvero di gara. Castiglia o Germano al posto di Palazzi, con Berra sull’esterno? O davvero Nardini dal primo minuto? Altobelli in panchina?  Siamo curiosi, e sicuri che la squadra darà tutto per portar via almeno due punti da questi due incontri così attesi, il terzo sarà la prossima settimana a Latina, una sfida salvezza. Un passo per volta, come sempre. E un ricordo dell’amico Bruno, non so – mentre scrivo – se sabato si osserverà un minuto di silenzio oppure la Pro giocherà con il lutto al braccio, forse non ho letto qualche comunicato o mi è sfuggito. Bruno era uomo buono, preparato, colto, era soprattutto un amico. Ci mancherà. Arbitrerà il giovane Minelli, classe 1982, della sezione di Varese. Inutile guardare alle statistiche, ogni partita è una storia a sè stante. Unica nota di colore, anzi di calendario e d’anagrafe, è piu giovane di qualche calciatore sabato in campo, giovane, bravo, emergente. Gli allibratori ci danno sfavoriti, l’uno balla tra 3.5 e 3.8, il pari bascula dal 3 e il 3.30, il due danza sulla forchetta 2-2.20. Il 20 aprile 1913, presidente Luigi Bozino ed allenatore Giuseppe Milano,  vincemmo 4 a 0, magari si replica, magara, direbbe il tonicissimo  e ottantenne Carletto Mazzone, riferendosi ad una bella prospettiva.

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2004/02/18/catanzaro-anno-1978-cosi-nacque-er-magara.html

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Paolo d’Abramo