San Valentino con la Pro, che cosa chiedere di più?
Mentre sul Muro gestito dall’amico John ben si discute, come di consueto, intorno a diversi argomenti tra cui il danno provocato dal fumo di sigaretta ai polmoni – e non solo – di alcuni giocatori di calcio e magari di alcuni giocatori della Pro, la truppa di mister Scazzola procede nella preparazione della decisiva gara con il Cittadella di Foscarini. Sono tutte importanti le gare – così come le donne e le mamme del mondo, concetto sostenuto da Gino Latilla e Giorgio Consolini già nel 1954 a Sanremo. Il postulato è stato successivamente sviscerato da George Best, talentuoso nordirlandese che associò a Venere i motori, l’alcool ed anche il fumo di tabacco. George si redense, quasi al termine di atroci sofferenze, con le ultime parole pubbliche “Don’t die like me“, “Non morite come me“. Quest’ampia introduzione per chi mi ha seguito ieri sul sito del Corriere Eusebiano, risulta più importante di tutto il resto visto oggi al Robbiano Piola, seduta pomeridiana di mercoledì. Umbertino fisso in difesa, Giannino a giocare con le riserve ed incerto fino all’ultimo minuto prima della consegna della distinta, oggi assente Musacci dal campo e vedremo se ci sarà domani, giovedì, giorno di “Alè Pro In Onda” su Radio City www.radio-city.it fm 103.9 ed 89.9 , a partire dalle ore 21. Dal buco della serratura, in pubblica Piazza o Viale, i calciatori sono perlopiù visti come personaggi pubblici e si sa che a Vercelli i tifosi sono attenti e i disinteressati sono qualche volta invidiosi. Noi ci abbiamo fatto il callo, insieme al nostro milione, approssimato per eccesso o per difetto non so, di fedeli lettori che ora vorrano sapere del centrocampo che si potrà vedere in campo sabato 14 Febbraio, giorno di San Valentino da passare con la propria Fidanzata (vale a dire la Pro, per chi non l’avesse capito…), che volete di più? Ad oggi l’Umile direbbe che potrebbe essere un centrocampo a tre, con Scavone in mezzo, Castiglia ed Emmanuello sulle fasce, ma i primi due sono stati anche invertiti. Davanti Beretta prima punta, affiancato sulle ali da Luppi e da Di Roberto anche se – pur restando imparziale perchè i giocatori della Pro sono come i figli e gli allievi, insomma sono tutti uguali, lì – cioè al posto di Di Roberto – preferei Giannino. E’ stato naturalmente provato anche il centrocampo a quattro con la coppia di arieti Luppi e Beretta, ipotesi o scommessa su cui non mi giocherei la bambina, titolo originale del delizioso film Little Miss Marker, del 1980. Ah, San Valentino è anche la data d’una sparatoria nel 1929, il 14 febbraio gli uomini di Al Capone sterminarono la banda di Bugs Moran a Chicago. Ecco, sportivamente parlando, speriamo di spuntarla noi, sabato al Robbiano Piola, non è un regolamento di conti – perchè la simpatica squadra del Cittadella ci mette sempre allegria – ma i tre punti ci farebbero assai comodo.
Paolo d’Abramo