Il Punto di Paolo d’Abramo/La profezia di Carlo ed altri racconti
Questo è soprattutto un riassunto, un ristretto di Pro, un consommé, affetti, parenti, Pro e altri miti. Si santificano le Feste. Il giorno di Natale, io ed il mio amico Marco – che partito tanti anni fa da Vercelli, ieri camminava sul fiume Kalmius ghiacciato ed oggi guarda il Mar Ligure – siamo andati a Messa ed all’allenamento mattutino, eravamo solo noi, o quasi. Il giorno dopo gli Innamorati erano numerosi, sparsi per il rettilineo dietro alle panchine, noi seduti in tribuna con Enzo che sta a Padova ma ha pianta e radici a 50 metri dal Robbiano Piola. E’ normale durante gli allenamenti, guardi, parli, cammini, commenti, vedi se c’è qualche spia nemica, facce che hai visto poco o nulla. Anche per gli altri è così Verso la fine della seduta scambio qualche impressione con Carlo: “Domenica vinciamo, a Bologna ho una tradizione negativa, quando vado lì con la mia squadra perdo e così è stato, sentivo che le avremmo prese. Domenica vinciamo, le volte che sono venuto a vederla a Vercelli abbiamo vinto e domenica sono sicuro che vinciamo. Pensare che io sono doriano e me lo aveva chiesto il Genoa, che andasse a giocare lì. Cristiano da calciatore ha avuto meno di quel che valeva, dice, lo pensa e lo scrive anche l’Umile Cronista trovando conferma in Carlo Scazzola, classe 1940, mediano che venne a giocare contro la Pro un mercoledì di cinquant’anni fa, il giorno dedicato alle partite delle “seconde squadre”, opportunità di zoom per mettersi in vista o recuperare da un infortunio. Segnò tre goal, Carlo, in quel Pro Vercelli vs Sampdoria, un mercoledì di cinquant’anni fa, lui che faceva il mediano. E li segnò nella porta che mi indica, non è quella dove Ettorino influenzato ieri ha piegato la traiettoria del pallone messo in mezzo da Di Roberto. Nella vita possiamo scontare o far valere crediti di vite precedenti, qualcuno la ragiona in questo modo. E se Cristiano nel cosmo del pallone ha incominciato a ripigliarsi tutto quel che non ha avuto da giocatore troverà conferma la mia idea che quest’anno facciamo almeno i play off. Ai tanti Amici che mi chiedevano come potessi essere così sicuro della vittoria di ieri non ho dato nessuna risposta fino ad ora, la ragione è quella che ho scritto qualche riga fa, la Profezia di Carlo. La vittoria di ieri ha tanti padri, compreso il pubblico, come sempre. Sofferta alla maniera della Pro e con un discreto numero di giocatori in condizioni imperfette, tra questi Marchi, nonostante il virus, una gara generosa macchiata dal rigore sbagliato ma premiata con un goal fondamentale per il morale ed i punti, sono 30. In un campionato così bello, per noi , gusto ed equilibrio, arriveranno un esterno offensivo ed un giovane con caratteristiche di regista, non prestissimo, non prima della ripresa del campionato e non nei primi giorni del mercato che incomincia il 5 gennaio. Si aprano le danze sui nomi. Ragatzu forse ad uno dei due Vicenza, Aladje da rigirare al Sassuolo, Statella a me piace, una nuvola di alti e bassi ma solido e concreto quando c’è, ieri una spina nella carne molle della difesa trapanese. Vorrà trovare a gennaio un altro biennale in B, in Lega Pro o restare qui? Voci che insistono da quest’estate – gli echi di rinforzo mi sono arrivati in queste ore ed il mio amico Franco ne è proprio convinto – darebbero a Vercelli Sergio Viotti, il terzo in eventuale partenza potrebbe essere Anacoura, non Statella? Il calciomercato è lo spritz della pausa di gennaio, poi arriva la cena del Girone di Ritorno. Noi, intanto, guardiamo alla prossima, interna con i Lupi d’Irpinia raccontati dal mio amico Sabino. Contro il Trapani di Boscaglia, organizzato, sprint, corroborato dall’aria del Marsala e da questo mister ben descritto qui
Abbiamo combattuto, segnato e tenuto testa, controllando una delle compagini più temibili del Girone, anche con un uomo in meno. Siamo lì, pronti per continuare l’arrampicata. Cosa vi scrivevo del Bologna? Ha ribaltato a Lanciano ed il Pescara – che ce ne ha rifilate 4 – ne ha date due al Livorno. Possiamo ambire al secondo posto, mi diceva l’amico Franz ieri sera, e per il pessimista Fabrizio il premio promozione è un viaggio a Manhattan, per la A vado a piedi all’Urupa, non quella che c’è in Brasile. Io sarei felice per il successo ed una cena con gli amici, fate fioretti semplici. La passione non va in vacanza, domani sera, martedì, seconda puntata speciale di “Alè Pro in Onda”, dopo la prenatalizia siamo questa volta di martedì, alle ore 21 su Radio City, tanta legna nel camino, crepitante. Ospiti, commenti, interviste, ascoltatori in diretta, auguri.
Paolo d’Abramo