Il Punto di Paolo d’Abramo/Destinati a soffrire ma soprattutto a combattere

L’infortunio di Ronaldo, la sconfitta a Vicenza, la vittoria della Ternana a Bari.

Gli Innamorati assaggiano il salino delle lacrime e l’amaro del sentimento di sconforto per l’infortunio a Ronaldo che, in pratica, chiude qui la stagione del brasiliano. Passano così in secondo piano la sconfitta di Vicenza e la vittoria della Ternana a Bari. Domenica si va a Livorno, l’Entella giocherà in casa con il Modena –  le due squadre sono ad uguale punteggio, 15 indietro di due rispetto alla Pro –  e nel turno successivo affronteremo la squadra ligure –  e siamo vicini alla città di Chiavari che ancora in queste ore sta vivendo un nuovo dramma d’acqua e fango.  M’immagino con quale spirito e con quali gambe scenderemo al Robbiano Piola se, come le quote degli allibratori dimostreranno, ritorneremo da Livorno con zero punti. Vi prego, non voglio mettere le mani avanti, ma quel che mi attendo dopo la sconfitta degli amaranto a Lanciano è una specie di Fort Apache alla porta di Russo. Andiamo con ordine, Ronaldo è un buon centrocampista dai piedi fatati e dalla visione di gioco eccellente ma ora non possiamo stracciarci le vesti perché non lo avremo per il resto del campionato, lo spettacolo deve continuare. In casa è risultato decisivo, sabato scorso è passato da lui il pallone del vantaggio di Ettorino ma, sempre fuori dalle mura amiche, spesso si è confuso nella paura che schiacciava i suoi compagni. I miei auguri a Pompeu di guarigione rapida e totale si aggiungono a quelli degli altri tifosi. Cristiano ha sempre detto che Ronaldo ha caratteristiche che nessun altro in rosa quest’anno possiede ed il fatto, opinione mia, ora e però non dovrebbe cambiare la personalità ed il coraggio della squadra, in casa. Fuori, in realtà, è sempre la stessa storia. Comprendo i tifosi meno obiettivi che sottolineano solo un’unica gara con la matita rossaeblu giocata, e male, lontano da Vercelli ma qui sarà l’aria, la fiatella degli Innamorati o l’erba sintetica, la musica cambia. Siamo condannati a vincere al Robbiano Piola, sempre? Intanto diciamo che se in otto partite, tante ne mancano al termine del girone d’andata, facciamo 9 o 10 punti, stiamo abbastanza sereni. E sono nelle nostre possibilità. Poi si ragiona sul governo dell’emergenza senza Ronaldo. Sorrido a quanti criticano i potenziali sostituti che ricambi non sono. Può un salmone pedalare o Gargamella volare? No. Così un incontrista non può fare l’uomo d’ordine e d’ispirazione oppure, se preferite, qualcuno da far contento e provare come regista basso ci sarebbe. A me Ardizzone, Castiglia ed Emmanuello (ci sarebbe anche Marconi che non ha promesso a nessuno, due anni fa, che farà solo il difensore) piacciono. Alcuni osservatori sostengono che i cambi ci sarebbero e per almeno un paio di disposizioni tattiche. E poi mi permetterei di aggiungere anche Dejan Danza. C’è gente che fa esordio in Bundesliga (Gaudino) o nel Genoa (Mandragora) a 17 anni, qui abbiamo –  tra gli altri – due presunti fenomeni, il secondo è una punta –  non vorrei sognare che a gennaio si va a prendere un ex calciatore di  anni ventordici.  Ma sono certo che non accadrà. Stringiamci a coorte e continuiamo a combattere che il bello deve ancora arrivare. Abbiam vinto con la Bari in crisi (e Mangia in bilico), perso con un Vicenza spuntato e rimesso in vita dalla giornata di grazia del Moretti. Andiamo al Picchi a far partita che non riuscirò a reggere 90 e più minuti di Indiani infuriati con gli archi e le frecce infuocate sulle palizzate di legno. Un pensiero a Giovanni Pirovano, doveroso ed affettuoso, un’espressione di Vercellesità e di attaccamento alla Pro lungo tutto una vita, la terra Ti sia lieve “Giuanas“.

Paolo d’Abramo