Pro da favola, 3 a 2 sul Catania
Sole, tabelloni elettronici e pubblico delle grandi occasioni. 130 tifosi nella curva del Catania, tifosi siciliani sparsi in tribuna. Cristiano Scazzola sceglie in difesa la garanzia di Scaglia, a centrocampo la sicurezza di Scavone, davanti il brio di Belloni, Giannino neppure in panca per un risentimento muscolare.Il Catania , schierato con il 4-3-3, più o meno come la Pro, più o meno, appunto.Pro Vercelli: Russo, Germano, Scaglia, Ronaldo, Cosenza, Coly, Belloni, Matute, Marchi, Scavone, Di Roberto. 12 Anacoura, Bani, Liviero, Aladje, Emmanuello, Castiglia, Ragatzu, Ferri, Beretta. All. Scazzola. Catania:Frison, Peruzzi, Spolli, Martinho, Rosina, Sauro, Calello, Çani, Monzon, Castro, Rinaudo 12Ficara, Marcelinho, Escalante, Leto, Garufi, Barisic, Capuano, Jankovic, Parisi. Arbitro Nasca della sezione di Bari, assistenti Prenna e Mondin. Si presentano le squadre in campo e noi in Tribuna Stampa incominciamo a fare il bagno turco. Batte il calcio d’inizio il Catania, la Pro attaccherà- -speriamo- da sinistra a destra rispetto alla tribuna. Catania subito arrembante, Pro corta ma si distende quando riconquista palla.Umbertino intraprendente sulla fascia destra, prova a sovrapporsi a Di Roberto. Gara ricca di agonismo ma corretta. La Pro non è per nulla intimorita dalla ricchezza del Catania. Disattenzione di Ronaldo al 7′ , Monzon ci prova con il destro sul palo di Russo che blocca con sicurezza. L’arbitro usa lo spray sulle punizioni, innovazione simpatica e utile. Al 16′ Matute dal centro allarga per Di Roberto che dalla destra s’accentra e prova il tiro respinto con i pugni da Frison, poi Marchi non riesce ad agganciare per mettere dentro. Un minuto dopo Ronaldo prova il tiro da 40 metri, fuori. Le occasioni cápitano alla Pro, chepperò non le sfrutta.Al 19′ ammonito Castro per un intervento su Ronaldo a centrocampo. Pro viva e ne siamo felici.Al 23′ dubbio fuorigioco di Çani,, non rilevato, arriva Coly e sbroglia in corner. Nessuna delle due squadre fa sconti, il gioco continua su ritmi agonistici elevati. Al 31′ intervento falloso di Germano su Castro, 20 metri dala porta di Russo, respinge la barriera.Gara veloce, scende Scaglia sulla sinistra, cross in mezzo, Di Roberto non ci arriva di testa.Al 30′ Cosenza a centrocampo scambia complimenti con Çani che crolla a terra, espulsione per il numero 5 della Pro. Subito dopo ammonito Marchi che butta via il pallone su una punizione per il Catania.Al 32′ il Catania passa in vantaggio con Martinho che s’insinua in area , scambia con Castro e infila sul palo di Russo, alla destra del numero 1 della Pro. Al 33′ esce Matute ed entra Bani. La Pro tenta il recupero e rischia i contropiedi. In 10 è anche più dura, lo sapete anche Voi.Ettorino conquista caparbiamente un corner al 40′. Cross dalla destra di Ronaldo, testa di Scavone, la palla esce d’ un soffio alla sinistra di Frison.Ammonito Coly al 42′. Si riparte senza ulteriori cambi. Ammonito Rinaudo per fallo di mano a centrocampo.Subito dopo cartellino giallo per Sauro , fallo su Ronaldo a 40 metri dalla porta difesa da Frison.Nulla di fatto. Ma la Pro insiste, vuole almeno il pari.Il Catania non sta a guardare, rallenta il ritmo e quando può cerca il contropiede.Al 60′ cross di Belloni, in mezzo per Marchi che di testa mette dentro. 1 a 1. Arrivano i dati del pubblico 1924 paganti più 1600 abbonati…più omaggi e accrediti. Il Catania ora deve riprendere a macinare gioco per riprendere il vantaggio. I nostri lottano come Leoni, anzi sono Leoni. Entra Ragatzu ed esce Di Roberto, esce Castro ed entra Marcelinho. Al 70′ punizione di Ronaldo, traversa, arriva Belloni e mette dentro, 2 a 1 per la Pro e lo stadio esplode. Ora è il Catania che deve recuperare.Al 33′ fallo di Ragatzu su Martinho, rigore, tira Rosina alla sinistra di Russo e rasoterra, 2 a 2.Pro stratosferica, punizione per la Pro, stessa punizione del 2 a 1, Ronaldo goal. 3 a 2. Entra Liviero ed esce Belloni.Esce Calello ed entra Garufi. Cinque minuti di recupero. Non succede più nulla, la Pro vince una gara epica, 3 a 2 sul Catania.
Paolo d’Abramo