STORIE DI PRO – “Ridatemi il mio contratto e in B vi ci riporto di tacco”: Giannino Fabiano
Il cuore in gola per quasi un tempo e poi quel tacco. Rapido, delizioso, irriverente, con malizia ed eleganza. Un sunto degli aggettivi che definisce Giannino Fabiano, un altro eroe del 10 giugno 2012, colui che lo scorso sabato 7 (giugno), ha riconsegnato la cadetteria alla Pro Vercelli. Quella squadra che il trent’enne Gianni non ha mai finito di cercare e sentire sua, anche quando essa o aveva un po’ messo ai margini, la scorsa estate. Poi succede che l’idea resta quella, l’amore invariato: Fabiano vuole a tutti i costi la Pro, anche a costo di recuperare, di rimettersi in sesto e tirarsi a lucido dopo l’ennesimo, grave infortunio. Testa bassa e al lavoro, con un posto da riconquistarsi e tutte le gerarchie da scalare. Da zero, ancora una volta. Ma non va molto che, tra autunno e inverno, Scazzola capisca che è proprio lui il tassello mancante di una squadra sì forte, sì competitiva, ma ancora alla ricerca di quel “quid” in fase creativa che solo il buon Giannino poteva avere in serbo.
Quel gol “taccato” di sabato, è la giusta chiusura di una favola meravigliosa, calibrata alla personalità – splendida – del trentenne esterno d’attacco leonino.
L’Alto Adige però ha fatto ammattire eccome: quel gol di Corazza al 16’ ha fatto restare col cuore in gola tutti i tifosi bicciolani che hanno gremito in ogni ordine di posto il “Robbiano-Piola”. Così, dopo questa straordinaria seconda promozione in Serie B, dopo i festeggiamenti di Piazza Cavour e dopo le meritate vacanze, ci sarà da ripartire.
Patron Secondo ha ricominciato a “pasturare” alla grande nel panorama industriale del territorio alla ricerca di qualche partner commerciale di peso che lo aiuti a mantenere, questa volta, la cadetteria. D’altro canto, c’è un progetto tecnico e sportivo tutto da costruire: a cominciare dal diesse Massimo Varini, riconfermato dalla dirigenza leonina. E’ ancora presto per andare a caccia ai primi “nomi buoni”. Ora è il momento di esultare e crogiolarsi dopo questo straordinario successo, rivedendo, ripensando, mille volte e altre cento, il “tacco del Giuanin”…
Stefano Fonsato