Il punto di Paolo d’Abramo 28/ Per intanto si va in B alla faccia di chi ci vuol male e poi ci si resta, con soddisfazione
La Pro conquista la B e nessuna parola o scritto potrà dar l’idea della salita, l’ultimo strappo che s’è dovuto affrontare per arrivare al traguardo. Con una quantità ed una qualità di energie mentali e fisiche recuperate raschiando tutti i barili della stiva, i bianchi sono riusciti a concludere i play off con l’Alto Adige ed un pareggio utile a portare al termine una lunga corsa durata 30 partite di stagione regolare e 5 finali. Un successo, tanti successi. Il primo – gli altri vanno a cascata – del gruppo dirigente, in particolare del Presidente ma con l’aiuto di tutti intorno (Rizzi, Saggia in primis) che ha saputo organizzare la pronta risalita dopo la comparsata in B, due promozioni in tre anni non è roba da poco. Cristiano Scazzola, alla prima panchina da professionista, ha avuto più d’un merito ed elencandoli in ordine sparso, direi la capacità di far un buonissimo pane con la farina che aveva a disposizione e quello di saper cambiare in corsa un atteggiamento tattico che per una fase di campionato aveva fatto nascere qualche piccola perplessità culminata con la gara di Pavia. Nel calcio occorre essere concreti, Cristiano ed il suo staff hanno saputo lavorare in modo pragmatico e funzionale al risultato. Il terzo merito va al pubblico, in realtà la Pro sarebbe andata in B anche senza quello presente ieri o due settimane o cinque mesi fa al Robbiano Piola, la massiccia (o esigua) presenza di tifosi non è il termometro della passione ma il casuale (e felice) incontro tra gente e tempo libero, meteo, compresenza di altri impegni personali, disponibilità economica, interesse/disinteresse, voglia. Non è una constatazione allegra ma è così e sarà compito della Società riuscire a conservare tutte quelle presenze della finalissima, il 7 giugno, in una costante delle partite casalinghe, per esempio con abbonamenti a prezzi stracciati ed una complessiva operazione simpatia. Non mi permetterei mai di dare consigli, diciamo che riporto le considerazioni di chi allo Stadio ci viene da una vita e ne trae soddisfazione personale, a prescindere. Occorre dare completezza rispetto a quanto prospettato nei titoli dei miei articoli, che spesso son simili per lunghezza a quelli dei film della Wertműller. Ora vediamo di restarci, in B. Ci sarebbero le vacanze tra la fine della Prima Divisione ed il prossimo Campionato Cadetto ma – rassicurati sul fatto che l’attuale gruppo dirigente resterà e magari sarà rimpolpato da sponsor o benefattori non commerciali – ora s’avvia il calcio mercato che sarà anche più importante dei mondiali in Brasile. Sono certo che si farà, nel limite del possibile, tesoro dell’esperienza. I limiti del fattibile sono legati, sostanzialmente, alle disponibilità economiche di spesa, all’oculatezza delle scelte possibili, a quanti interessantissimi Giovani Primavera le società di A Ti affibbieranno per far loro da incubatrice o nurserie. Tranquilli, in qualunque luogo sarete, sarò qui a tener teso il filo dell’informazione sulla Pro per tutti i prossimi mesi, serenità e allegria, massì godiamoci questa serie cadetta appena riconquistata.
Paolo d’Abramo