Il punto di Paolo d’Abramo 23/ Oro del Giappone e altre digressioni sul tema dei play off.

Questa Pro che gioca bene e vince, un piacere di cui vogliamo privarci il più tardi possibile

La versione di “Alfieri del bel Canto” del 1986, è una canzoncina ironica, affettuosa del complesso a me caro di Elio e Le Storie Tese, un brano – rivisitato nel tempo – che propone al coro le seguenti battute “Siamo una banda di bastardi/al soldo dell’uomo del Giappone/stasera ad esempio noi incassiamo…” tralascio il colorito resto e – a promozioni dirette incamerate – non parlerò oltre nè di metalli e neppure di biscotti per concentrarmi subito sulla partita che verrà, domenica, contro il Como, forse. Eh sì, perchè pende ancora un ricorsino del Como avverso il punto di penalità per ritardati pagamenti e così, anche se l’ipotesi non è delle più probabili, potremmo vedere al Robbiano Piola il Feralpi di Beppe Scienza e non i ragazzi del trainer Colella che, tra l’altro, ne ha fatti riposare molti per la gara interna con il Pavia, i lariani hanno buscato uno a zero. Ma sarete notiziati non appena si avrà la conferma per quel che, fino al momento della stesura del pezzo, è un’elevatissima probabilità. Se sarà con il Como, la partita presenterà tante insidie ed anche l’ex Angelino Bencivenga, attaccato alla maglia bianca ma anche voglioso di dimostrare le sue doti tecniche. La Pro di oggi è in forma e gli Innamorati si augurano che ci resti per un altro mesetto abbondante passando per una gara che auspichiamo a Cremona ove ritorneremo a degustare non solo i tortelli di zucca ma anche i tre punti come già accaduto in campionato. In questo mondo che è prigioniero di riti d’amicizia e di denaro, il nostro canto libero va e vola sulle accuse della gente, sorretto da un’anelito d’Amore, di vero Amore (Mogol-Battisti) verso la Pro. Il mister avrà l’imbarazzo della scelta, soprattutto davanti, con il rientro d’Er Lupo (l’aveva promesso che sarebbe ritornato ai play off). A noi non piace vincere facile, diverremo ancora più felici se arriveremo a semifinale e finale con tutto il pubblico di domenica 4 maggio (magari anche un paio di centinaia in più) a sostenere e spingere la squadra con il calore che invece domenica si è imbozzolato per tre quarti d’ora sugli spalti e si è espanso tramutandosi perlopiù in silenzio e calma irreale. In quei momenti i tifosi vercellesi hanno pensato che l’inattesa ed annunciata visita di cortesia dei presidenti di Entella e Cremonese indurrebbe qualunque padrone di casa vercellese ad una corsa contro il tempo per nascondere l’argenteria. Ma alla fine l’applauso liberatorio, le voci di incitamento e di speranza hanno sovrastato i cattivi pensieri. Le vittorie sofferte sono le più belle, e la Vittoria l’avremo sola e tutta per noi, senza condivisioni di altri campionati ed altre categorie. La rabbia dei giocatori, la loro forza sarà la nostra forza e dobbiamo ora essere felici perchè per qualche altra settimana potremo godere di questa compagine che, in un crescendo rossiniano, ci sta donando tante belle soddisfazioni di gioco e reti. Dopo la trascorsa pareggite che come un’influenzina invernale aveva colpito il sonnolente Leone, oggi la realtà ci racconta d’una belva che  vediamo correre sicura con le sembianze dei nostri beniamini. Animo dunque, come fecero i vostri padri, nonni e bisnonni, così fate anche Voi, Società, Giocatori e Tifosi, un tutt’uno per raggiungere l’oBiettivo.

Paolo d’Abramo