Solo settore ospiti a Chiavari per gli Innamorati di Pro. Un invito agli sponsor

Intervista a Stefano Sora, le sensazioni d’un vercellese che giocò nella Pro

Mercoledì pomeriggio, seduta d’allenamento per i ragazzi di Scazzola. Esercizi fisici e poi partitella a ranghi misti. Naturalmente abbiamo intravisto qualche alchimia del mister ma non la sveliamo. Clima sereno, fuori e dentro il campo, al Robbiano Piola. È iniziata la marcia d’avvicinamento alla gara di Chiavari, la lunga marcia. I tifosi sono in fermento, ci si prepara non solo a vivere la settimana di Passione n senso Cristiano ma anche sportivo, insomma in tutti i modi. Sarebbe carino che i numerosi sponsor della Pro si offrissero di mettere a disposizione un paio di pullman a testa per la trasferta di Chiavari, in modo da agevolare l’arrivo degli Innamorati della Bianca Signora, insomma offrite questi mille euro per un paio di torpedoni ognuno. In questo modo, i nostri beniamini potrebbero godere del supporto del settore ospiti al completo ed in tempi di crisi la benevole offerta riscalderebbe gli animi anche dei vercellesi non ancora risvegliati dalla Primavera Bianca. Infatti, i biglietti a disposizione degli appassionati di Pro saranno disponibili, indipendentemente dal possesso o meno della Tessera del Tifoso, solo per lo specifico settore, un migliaio di posti, ognuno al prezzo d’una decina di euro a cui gli Innamorati dovrebbero solo aggiungere il costo  d’una focaccia ed una spremuta di sitròn. Suvvia, investite in Amore, simpatici sponsor, il bene fatto Vi ritornerà tutto. Ed in più, aggiungo anche che sarebbe carino avere il Presidente Massimo Secondo in Curva. All’allenamento odierno era presente anche Stefano Sora, uno dei protagonisti della fatal Pontedera (E scaccio i cattivi pensieri con questa filastrocca dei folletti.”Canta la luna sopra la panca mentre la nonna dice che è stanca. Della fortuna son queste le rime che da un folletto vengon per prime. Canta la mucca sopra l’erbetta  e io ti mando via la disdetta. Che giorni lieti ti siano a venire e i tuoi sorrisi non debban finire. Canta il folletto sulla luna sol e soltanto per portar fortuna”, tiè!) E passiamo sereni all’intervista con Sora: “Alla vigilia d’una gara importante si vivono sensazioni particolari. Nel mio caso, io che sono di Vercelli, ebbi modo di sentirla in modo ancora più forte. Quella fu una partita terribile, alla fine molti piangevano e qualcuno no, nel viaggio di ritorno non parlai con nessuno e rimasi tre giorni a casa, senza mai uscire. Era un calcio diverso, c’erano giocatori forti ed il calcio era  più tecnico, meno fisico. Noi in quel campionato non eravamo partiti neppure come favoriti eppure, cammin facendo, ci eravamo resi conto che potevamo farcela. Con mister Zoratti ci sentiamo ancora adesso, era un grande appassionato di ramino pokerato, interminabili le partite sui tavolini del pullman. Una volta che arrivò per una trasferta un pullman senza tavolini chiamò l’’indimenticato segretario Bruno Braghin e se ne fece mandare un altro. Era una squadra giovane, quella del Campionato 1989/1990 ( Graziani, Sora, Barbui, De Falco, Lombardini, Bellopede, Finozzi, Lubbia, Romairone, Bellatorre –  detto da Zoratti “Pinella” sempre in richiamo al  gioco delle carte – e Murgita o Ferla), ma con una squadra di giovani Zoratti fu un buon allenatore, arrivò a Vercelli dopo aver fatto il secondo di Giacomini. Tornando ad oggi, la Pro ora deve solo vincere, l’Entella rimarrebbe comunque con un punto di vantaggio ma in grande difficoltà. Certo che i liguri hanno più pressione, la Pro è sicuramente più libero di testa, per questo temo che l’Entella farà le barricate”. Eh sì, potrebbe davvero essere così, un’Entella che, resta in piedi per le energie nervose ma che sembra da raccogliere con il cucchiaino, come un mucchietto di gianchetti condotti nella vaschetta, anzi menata per la verde aia attraverso i destini più gloriosi. In più, tra gli ingredienti della sfida, un allenatore, Luca Prina che deve rabberciare undici uomini da prendere in una rosa ricca ma provata dal Campionato e della rimonta della Pro. Undici uomini e la Paura di perdere, per un mister che ha gran voglia di dimostrare che a Vercelli si erano sbagliati, esonerandolo nell’ottobre 2007 per far posto a Salvatore Mango, un torto vissuto che potrebbe far venire in mente la voglia di vendetta sportiva d’un Biellese trapiantato in Terra Ligure.

Paolo d’Abramo