Trequartista sì, trequartista no, ancora da sciogliere qualche piccolo dubbio nella Pro a San Marino
Rifinitura sotto la pioggia per la truppa di mister Scazzola. Alla conclusione della seduta, dopo un breve consulto con i colleghi, l’umile cronista reputa che il mister, dopo aver provato in settimana le due alternative, trequartista sì trequartista no, potrebbe optare per il 4-4-2 così disposto. Russo, Cancellotti, Ranellucci, Cosenza, Scaglia, a centrocampo Pepe, Rosso, Ardizzone e Fabiano, davanti Iemmello e Marchi. Quando sembrava che Marconi avrebbe potuto partire fin dall’inizio a centrocampo, nelle ultime sedute sì è visto uno schieramento diverso che tiene conto delle attitudini e dello stato di forma dei Leoni. Marconi dovrebbe così partire dalla panchina – così come Disabato – ed entrare a partita in corso, in funzione dell’andamento del match. Ed uno spicchio di gara potrebbe giocarlo anche Statella, anche lui in distinta ma senza i 90 minuti nelle gambe. Nella mattinata di sabato hanno svolto differenziato Greco e Scavone che verranno utili la prossima settimana contro la corazzata Cremonese. Veniamo ora alla Conferenza Stampa del mister alla vigilia: “Siamo consapevoli che abbiamo bisogno della vittoria, tutto quel che viene è guadagnato, dobbiamo pensare a noi, vivere partita per partita, Si attendono certi risultati anche dalla avversarie e poi il Vicenza pareggia con la Pro Patria, il Como pareggia con il San Marino, la Cremonese ne vince tre di fila e i pronostici sono ribaltati. Noi non siamo al 100% ma dobbiamo fare il massimo per vincere, non ci piangiamo addosso, cercando di vivere la partita al meglio. Questo è un altro San Marino rispetto all’andata, più coperto, pi attento. Quanto alla formazione, vedremo. Pepe si è allenato da dicembre 10 volte, Marconi ha sempre giocato e sarà disponibile, Statella torna a disposizione, Disabato ha caratteristiche che altri non hanno ci sarà utile. Siamo nelle condizioni di dover vincere. Siamo la Pro, non possiamo ammazzare il campionato ma posiamo giocare ogni partita per vincerla. Oggi per fare un buon calcio ci vuole intensità, aggressività, condizione. Non ci davano per favoriti all’inizio del Torneo ma ora siamo lì e dobbiamo arrivare in fondo”.
Paolo d’Abramo