Al debutto col Monza, Cosenza suona la carica: “Abbiamo un grande allenatore, andremo lontano”

La Tim Cup scatterà al “Robbiano-Piola” domenica alle 20,30. Il difensore si confida al Corriere eusebiano: “L’anno scorso è girato tutto storto ma ora voglio restare per dimostrare tutto il mio valore. Scazzola è un vero martello, preparatissimo: farà strada nel grande calcio”

“Dobbiamo considerare la Coppa Italia come il campionato: si tratta di tappe d’avvicinamento importantissime. Uso il plurale perchè noi, contro il Monza, faremo di tutto per passare il turno”. A suonare la carica, in casa Pro Vercelli, in vista della sfida casalinga nella competizione coccardata di domenica (si giocherà al “Piola” alle 20,30), è Francesco Cosenza. Sì, proprio lui, che al Corriere eusebiano ha raccontato la sua esperienza in riva al Sesia, iniziata con tante ombre nella passata stagione e interrotta a gennaio col prestito di Grosseto, ma ora improvvisamente riapertasi. Le delusioni del recente passato, le soddisfazioni del presente e le speranze future, di un giocatore che proprio non ci sta più a ricoprire il ruolo di “oggetto del mistero”. Il centrale difensivo calabrese, classe ’86, va a ruota libera su tutti i temi d’attualità che riguardano lui e le bianche casacche.

Francesco, sembrerà banale, ma la prima domanda è obbligatoriamente la più generica, come va…?

Benissimo. Anzi, non potrebbe andar meglio. Quest’anno si è aperto con i presupposti migliori.

Dal raduno allo stadio al ritiro di Cantalupa. Sino ad oggi, a un passo dall’esordio ufficiale in Coppa, come giudichi questo primo stralcio di stagione?

Ho trovato un ambiente davvero carico e dal clima finalmente sereno. Con un allenatore che capisce di calcio: mister Scazzola è preparatissimo e non si perde un solo passaggio. Ci tiene tutti sul chi va là, è un vero e proprio martello. Di lui non posso far altro che parlar bene: personalmente lo conoscevo già l’anno scorso perchè tra squalifiche e indortuni mi è capitato di frequentare la sua Primavera. Sicuramente farà molta strada nel calcio italiano.

Hai iniziato con qualche acciacco…

E’ vero. Mi sono fatto praticare un’operazione di pulizia al ginocchio, ma ora è tutto sistemato. Sto bene e non vedo l’ora di scendere in campo.

Un recente passato, qui a Vercelli, in cui non hai avuto modo di farti apprezzare. Cos’è successo l’anno scorso? Ti sei dato delle spiegazioni?

Si tratta semplicemente di annate negative, in cui tutto gira storto. Sono quelle stagioni in cui non ti riescono nemmeno le cose più elementari e non ci puoi fare niente. Ma ora è tutto finito, fortunatamente.

Attualmente sei uno dei giocatori con più mercato: per te si sono fatte avanti Pisa, Benevento e Trapani. Cosa pensi di fare?

Fa piacere restare nelle grazie di società anche di categoria superiore. Personalmente, però, voglio restare alla Pro: prima di tutto perchè voglio dimostrare di essere un buon giocatore, cancellando le considerazioni negative che si hanno nei miei confronti. Sono grato alla Pro Vercelli e mi piace indossare questa maglia: ho un contratto fino al 2015 che voglio onorare fino in fondo. Ce la metterò tutta…

Il nuovo ds Massimo Varini ha speso parole di elogio per te. Qual è l’annata che consideri migliore nell’arco della tua carriera?

Ad Ancona e gli anni di Reggio Calabria sono stati i migliori. Ma spero, comunque, d’ora in poi, di scrivere delle pagine sportive importanti anche per la Pro.

 

Stefano Fonsato

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