“A Crotone con la stessa mentalità di Padova e La Spezia”

Umberto Eusepi presenta la nuova trasferta della Pro Vercelli: allo stadio “Ezio Scida” contro il team di Drago. “Non segnare mi pesa tantissimo, ma quello della punta è uno strano mestiere…”

E’ stato ancora una volta il “Braglia” di Modena a indirizzare il cammino futuro della Pro Vercelli emettendo questa volta un triste verdetto che attende solamente la conferma matematica: le bianche casacche sono condannate a ritrovare la Lega Pro. Sono onestamente troppi, infatti, i dodici punti da recuperare in sette partite. Non solo, da qui alla fine, occorrerà vincerle tutte, bisogna altresì sperare che le dirette contendenti inizino improvvisamente a steccare a destra e a manca. E, visto l’andazzo generale, in cui chiunque si ritrovi provvisoriamente in zona playout, vince immancabilmente nella gara successiva, si capisce che il programma-recupero è più simile a una vetta impossibile da scalare.

Non è pessimismo, non confondiamo le carte in tavola: l’idiosincrasia al gol delle punte di bianco (rosso, ultimamente) vestite è davvero stucchevole: non esiste un giocatore in rosa che abbia superato i tre gol e, spesso, non sono state le punte a farlo (vedi Scaglia e Cristiano). Per non parlare di Giuseppe Greco, mai andato a segno, grande ex nella sfida col Modena e sostituito al 43’: per lui, la stagione è finita, a causa di una lesione muscolare al bicipite femorale. E dall’infermeria continuano ad arrivare brutte notizie: non si placano i guai muscolari per i difensori Sini e Vinci, Erpen è ancora al palo, così come Giannino Fabiano, la cui tabella di marcia in fase di recupero non è stata rispettata. Per lui ci vorranno ancora una decina di giorni.

Tutto questo alla vigilia della sfida al Crotone (stadio “Ezio Scida”, fischio di inizio sabato alle 15). Contro il team di mister Drago, ci sarà sicuramente Umberto Eusepi, anch’egli a caccia del primo  gol in maglia bianca: «Mi pesa tantissimo non segnare – ha detto in conferenza – E’ strano il mestiere dell’attaccante: ci sono anni come questo in cui ti sacrifichi tantissimo per la squadra e i compagni, corri come un disperato ma la porta resta stregata. Altri, invece, in cui segni appena ti muovi… Io continuerò a mettercela tutta, così come la squadra: a Crotone si va per vincere, dobbiamo comunque provarci per mantenere accesa la piccola fiammella della speranza: bisogna scendere in campo con la stessa mentalità di Padova e La Spezia». D’altronde, come ha detto mister Braghin “chi molla non gioca”…

 

Stefano Fonsato