La capolista si avvicina, ma questa Pro è in crescita

Al Piola serve una “bolgia” per battere il Sassuolo, spina nel fianco dei bianchi dai dieci anni e da quel maledetto playout nel 2004 in serie C2. Ma oggi è tutta un’altra storia. Ai neroverdi mancheranno Pavoletti e Boakye. In difesa, Borghese ce la fa

Ha avuto un’analisi, un’appendice, un’elaborazione diversa (rispetto a tutte le altre) la sconfitta maturata sabato scorso in quel di Livorno. All’Ardenza la nuovissima Pro Vercelli ha fatto registrare consensi e approvazioni, certo un pizzico di fortuna in più non sarebbe guastato. Bianchi spigliati dal punto di vista del gioco e del possesso palla e fermati da Fiorillo (in occasione del missile di Cristiano) e dell’arbitro Gavillucci di Latina, che poco prima del gol di Paulinho, si è letteralmente inventato – con la “preziosa” collaborazione del suo assistente di linea – un fuorigioco assolutamente inesistente con i leoni proiettati in superiorità numerica di fronte alla porta labronica. Ma tant’è: il Livorno si è portato a casa un 2-0 forse un po’ troppo generoso: la fortuna, però, si sa, aiuta gli audaci e le squadre oggettivamente più forti. Come il Sassuolo, prossimo avversario delle bianche casacche allo stadio “Silvio Piola”, sabato alle ore 15. Anche se…Anche se ai neroverdi mancano due pedine importanti come Pavoletti (squalificato) e Boakye. Anche se la capolista sta accusando un momento di assoluta flessione dopo il pari interno con l’Empoli e la sconfitta (per quanto immeritata) nella gara precedente di Crotone. I bianchi, rivoluzionati fino all’osso, sono invece in fase crescente e, in più, mister Braghin potrà contare sul ritorno di Martino Borghese, squalificato per la sfida all’”Armando Picchi”, influenzato nella settimana che si è appena conclusa, riabilitato tuttavia proprio per la gara agli emiliani. Ci mancherebbe, perdonate la battuta, che un omone di 197 centimetri non si riprenda anzitempo da qualche sternuto di troppo… Così il timoniere di Cossato varerà con ogni probabilità e ancora una
volta, lo “scolastico” 4-4-2 con Valentini tra i pali, Borghese e Abbate centrali di difesa in compagnia dei terzini Vinci a destra e il redivivo Scaglia sulla mancina (anche se resta pronto al suo posto il giovane Sini); a centrocampo spazio al mediano Filkor e all’ottimo regista transalpino Genevier, coadiuvati dagli esterni Erpen a destra e Cristiano sulla mancina. Là davanti arrivano i dubbi e le incertezze: in teoria il tandem dovrebbe essere composto da Grossi e Greco anche se risulta difficile pensare ad un esclusione della prima punta Eusepi dopo la prestazione “monstre” vista in quel di Livorno.

 

SF