Una Pro operaia
Tempo d'estate
Una Pro operaia, potremmo pensare. Una Pro che ha un leader in panchina, e forse avrà un leader in campo, Alessandro Budel, che la stoffa e la tendenza a leader ce l’ha dentro. Dom Claudio I ha chiesto al suo presidente di prendergli Budel. Bene. Budel a Livorno? Difficile, alla fine penso che – forse – l’affare non si farà ma non si può mai dire, mai dire mai. Tutti sono utili e nessuno è indispensabile, forse. Di certo, se partisse Budel, occorrerebbe prenderne un altro, se non di leader, di geometra in campo e mental coach, come si dice adesso, nello spogliatoio e pure in corso di gioco. Perlacarità, di giocatori ce ne sono, ne parlavo stamane con un amico, per esempio quel Giorico, già nominato dall’Umile, l’anno passato al Modena ed ora, chissà, ancora intenzionato a stare in B, ora che il Modena è in Lega Pro. O forse un altro. Eppure credo che Budel resterà, e dovremo trovare ancora il sostituto di Scavone, che non è di certo Daniele Altobelli solo perché è mancino e qualche volta ha giocato anche da interno di centrocampo, lui che centrale o mediano è. Una Pro operaia, perché quest’estate, come ha fatto notare giustamente qualcuno sui Social, non si parla di Ronaldo e neppure si sogna Faustinho, al limite si vocifera di Martinho. Martinho, classe 1988, che è brasiliano vero, mancino pure lui come Scavone ed Altobelli. Ora al Carpi ma pronto ad andare dove potrà essere utile, in prestito o per sempre, in Inghilterra al Leeds od anche a Vercelli, quanto mi costi, Martinho? Neanche tanto, per la serie B. Lo so che Tu, Martinho, puoi essere interno di centrocampo, qualche volta centrale ed addirittura, in emergenza, anche ala. Brasiliano ma europeizzato nel gioco, Martinho potrebbe una soluzione e certamente più verosimile come sostituto di Scavone di quanto non lo sia Daniele Altobelli – a meno che si consideri conclusa la campagna in entrata ma non è così, non è chiusa – centrocampista sostituto di Scavone e poi una puntina, anzi una punta, sia che si passi il turno di Coppa Italia sia che, Eupalla non voglia, si esca contro Ranellucci o Marchi, non serve una botta in testa, una sconfitta cocente che c’impedirebbe d’andare contro il Toro, per capire che mancano ancora due giocatori a questa Rosa e due giocatori di sostanza e qualità, tre se andrà via Budel. Una Pro operaia, working class ben pagata e assai meno affaticata di quella nella foto di copertina, senza Ronaldo e senza Faustinho, una Pro che farà della corsa, della interdizione, delle bielle brandite dai muscoli dei Leoni e non dello smoking, al limite, uno smoking usato, un abito elegante e già usato, second hand dall’Umile tanto amati, perché gli abiti usati hanno un fascino tutto loro, un poco lisi ma eleganti di quell’eleganza che sa di Penhaligon’s, parquet cigolante e sottofondo morbido di Gershwin – Rhapsody in White o Summertime – che è già rivoluzionario, no, meglio Cole Porter ad una cena elegante, elegante come lo smoking che la Pro di quest’anno non avrà se non usato. Budel, e senza Ronaldo e Faustinho, il primo rimpianto tanto, il secondo per nulla. Noi che guardiamo la Pro come Fred guarda Ginger nel video sotto. Una Pro non già vestita dell’abito di scena di Roberto Bolle, danza classica, ma della tuta e delle bielle muscolari. Ve l’immaginereste un giocatore qualsiasi della Pro di oggi, un Leone della Pro di oggi, ma anche di ieri o dell’altro ieri con l’abito di scena da ballerino di classica e con un fioretto in mano? Altro che fioretto, tutti a brandire una biella – o una chiave inglese – a mostrare i muscoli, la schiuma che esce dalle bocca e delle nari fiammeggianti, di fuoco e schiuma. E di leader ne basterà comunque uno, cinque anni di differenza ci sono tra Longo e Budel, e quanto pochi sono e quanto grandissima è l’intelligenza, non solo tattica, di entrambi, lo so e spero prevalga sempre, anzi ne sono convinto. Una Pro operaia, che brandisce la biella nei muscoli potenti, corre come e più del Crotone dell’anno scorso e ci farà sognare. Perché l’Umile è sempre positivo, almeno all’inizio ma anche in corso d’opera e questa, nella Stagione 2016/2017 ci farà sognare sogni belli, non solo di mezz’estate, almeno nei primi 11 arriveremo, statene certi. Tre video, prendetevi il tempo per ascoltarli, se volete.
Paolo d’Abramo