Mestizia e malinconia
Gli allenamenti riprenderanno l’otto gennaio, il campionato invece qualche giorno dopo
Mestizia e malinconia. La sconfitta interna per due reti ad una con il Cittadella relega la Pro all’ultimo posto in graduatoria, superata dal redivivo Ascoli, galvanizzato dalla cura Cosmi, nonostante i numerosi infortuni dei marchigiani ed un organico non così superiore a quello dei bianchi. La cura Atzori invece non ha dato al momento i frutti sperati, contro la Ternana si è vista discreta confusione e smarrimento soprattutto nella prima frazione di gioco, contro il Cittadella la festa appena incominciata è finita subito, dopo un minuto eravamo già sotto di un goal, la squadra sembra avere i nervi a pezzi per lo stress, le gambe molli per la paura, i piedi – perlopiù – sono quelli che sono, questo è il verdetto del campo, anzi dei campi di serie B. Discreto silenzio degli Innamorati durante il calvario della gara, spettatori della rabbia agonistica di Iori – vero leader di questo Cittadella che gioca a memoria – quando gli toccava riprendere qualche compagno per un errore o incitare i suoi. E Chiaretti, Lucas Cossenzo, mancata casacca bianca, una vita senza rimpianti non sarebbe una vita da Innamorato di Pro, appartenente ad una specie che rischia l’estinzione ma resiste agli shock termici causati dal clima e soprattutto dalle tante tristezze attuali compensate dalle scarne euforie. C’è poco da ridere, anche se qualcuno dissentirà, siamo praticamente retrocessi in serie C, manca la matematica ma non tarderà ad arrivare. Mestizia e malinconia, il quadro di Munch, quello dell’Urlo. Per quel che abbiamo visto ieri sera in campo, di certo non basteranno 3-4 innesti su una pianta ai limiti delle forze, troppo impervio il microclima della serie cadetta per una Rosa che aveva destato fin da subito qualche perplessità. Ieri sera in conferenza stampa dopogara sono state ricordate le vicissitudini d’avvio stagione, tristezze che hanno riguardato il parco attaccanti, la partenza di Rolando Bianchi, la cessione di La Mantia, ma abbiamo inteso, tirando un sospiro di sollievo per le finanze della Pro, che Polidori non è costato nulla, meno male. Invece Nobile è costato e gli Innamorati fanno al portiere i migliori auguri perché riesca a riscattare l’avvio di Stagione poco esaltante. Chi e cosa salviamo invece di questa mezza stagione, di questo mezzo campionato che è sfilato via portandosi dietro buona parte delle speranze di salvezza in questa serie B che vorremo assaporare fino in fondo per conservarne un dolce, tenero ricordo? Non mi viene ora in mente nulla che si possa salvare tranne il fondamentale equilibrio economico che deve contraddistinguere le società sane, anche in senso sociologico. Mestizia e malinconia. Non mi attendo molto dal mercato di gennaio che incomincerà il terzo giorno dell’anno 2018, chissà se sarà un giorno di laica resurrezione. Arriverà Pigliacelli, e per arrivare al limite indicato di 3-4 giocatori ne mancano due o tre, chissà se è un sogno troppo grande quello che comprende Bani, Gustafson ed una punta che non giochi in serie A, tipo Matri, che non sia neppure in Rosa in serie A, tipo Avenatti, che debba riscattarsi dopo qualche Stagione in ombra, tipo Cocco, che non costi troppo, che sia ricco di entusiasmo per l’avventura vercellese che andrà ad incominciare, bello e buono, caloscaiagathos
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Kalokagathia
come solo i leoni ? sanno esserlo. Spero il meglio ma mi attendo il peggio, spero che la Pro si salvi ma temo che Atzori non riuscirà a rianimarla, mi pare una paura giustificata dalle ultime prestazioni. E dalle prospettive di un mercato che per forza di cose – tipo la classifica che non invoglierà alla migrazione a Vercelli di talenti calcistici in salute e in forma – temo sarà dimesso, come un abito un po’ liso e dai toni spenti scelto per partecipare alla commemorazione dei benefattori di un’ opera pia. È andata, ragazzi, non ci rassegniamo del tutto ma ci prepariamo al peggio, economicamente sani ma tristi. Mestizia e malinconia. Si riprenderà a correre per il campionato tra tre settimane da oggi, circa. La distanza dalla quota salvezza o playout , 4 o 5 punti, non è enorme, è troppo grande la nostra malinconia ora, sentimento che ci ha invaso e preoccupa, magari fosse rabbia di riscatto, quella non la vedo all’orizzonte. Non sognate in grande, non sperate in arrivi taumaturgici, se ci salviamo ci salviamo con . Non mi viene in mente nulla o nessuno. Buon anno, auguri.
Paolo d’Abramo