Ottomila

Sabato pomeriggio la Spal al Robbiano Piola

Ottomila. Contro la Spal mancherà lo squalificato Altobelli e rientrerà Mattia Bani. Vanno in diffida Castiglia e Mammarella. Contro la Spal ed il suo fedele pubblico, che nel settore ospiti sarà di almeno 3-400 persone, permettendo l’esodo la nebbia e il gelo, l’entusiasmo a Ferrara si trova sopra le stelle, Società Polisportiva Ars et Labor.  La Spal è molto vicina alla vetta della serie B, è seconda dietro all’Hellas, insieme a Benevento e Frosinone, è a due punti dal primo posto, nello scorso turno ha battuto lo Spezia per due reti ad una, ha vinto 9 partite, pareggiate 5, perse 4, 28 goal fatti, 20 subiti. La nostra Pro, o meglio la Pro del presidente Secondo e dei suoi collaboratori, ne ha vinte 3, pareggiate 9 e perse 6, 14 goal fatti e 23 raccolti in fondo al sacco, dietro la linea difesa da Provedel. Nell’inciso precedente sta parte del sugo, è la nostra Pro oppure no? Perché se la sentiamo nostra, allora sabato pomeriggio dalle ore 15 a ma anche prima – la inciteremo con il corpo e con lo spirito, spingendola alla vittoria. Se invece no, beh, allora potete cambiare lettura ☺️ L’attuale situazione di classifica è di quelle che spesso ci ha fatto pensare e dire “hanno perso” (l’alternativa é “ha perso”) e poche volte sorridere con “abbiamo vinto”. Gerarchie, sensibilità, opportunità, educazioni e caratteri. Il Presidente, che non finiremo mai di ringraziare per queste cavalcate nelle praterie della serie Cadetta, decide insieme al Consiglio d’Amministrazione il budget, il diesse conosce la quantità del denaro da gestire per formare la Rosa, chiede all’allenatore che modulo intende disporre preferenzialmente in campo e si procede di conseguenza. Questo per fare estrema sintesi solo delle questioni economiche. E senza trattare di un allenatore che forse non ė stato del tutto soddisfatto del mercato ma felice di poter fare la B. Con la Pro. Ad oggi, pur sperando in cuor nostro – e non solo nostro – di poter ottenere di più ma ben sapendo che avremmo dovuto lottare lottare lottare sempre.  Abbiamo visto spesso partite che han deluso ed intristito  i cuori indomiti, anche quelli più duri ad intenerirsi. I nostri e quelli delle sopra dette gerarchie. A gennaio dell’anno scorso furono presi giocatori che raddrizzarono, insieme agli altri già presenti, la barchetta ondeggiante nel mare grosso. Quest’anno al momento siamo messi anche peggio e solo 7 punti nelle prossime tre partite ci farebbero stare più tranquilli, ragionevolmente speriamo di riuscire a farne 4 per essere abbastanza contenti. Quando nel precampionato si sperava in un nuovo Simeone era perché  tutti quanti speravano in una Pro strappapplausi, squadra giovane e sbarazzina. Non è forse che, con questi giocatori e per il Suo modo di tradurre il calcio, Moreno Longo si può rappresentare effettivamente come il nuovo Simeone della serie B italiana, risorse tecniche inferiori alle altre, centrocampo perlopiù mazzuolatore, squadra coperta per inferiorità tecnica rispetto a quasi tutte le altre? Partiti con il 4-3-3 abbiamo scoperto che le due alternative per ogni ruolo, tolto Vajushi, non consentivano più lo stesso modulo, si prendevano troppe reti e se ne segnavano poche. Condizione fisica precaria e – oppure o – scarsa attitudine a spinta e copertura, han tagliato fuori le possibili variabili di Baldini e Sprocati, solo ora in parte riscoperto dopo aver ritrovato una condizione adeguata. Così l’impossibilità teorica al 4-4-2, troppi rischi dietro. Il mistero doloroso  Malonga, tra i più quotati della squadra, mortificato in soffitta o in cantina, il mistero glorioso Budel che l’anno scorso ci mise del suo a salvarci e per questo gli siamo grati come lo saremmo anche adesso, se lo vedessimo giocare un po’di più, anche solo mezz’ora o un tempo, magari già da sabato contro la Spal, il mistero gaudioso di Provedel, bel portiere davvero, che ha fugato i dubbi  d’avvio campionato. Mistero doloroso è anche il gioco poco appariscente di un undici spesso arrancante sulle pendenze di un campo sempre in salita per noi e superabile, spesso, solo con lanci lunghi dalla difesa, è uno schema, sono schemi. La traduzione è che il mister dica ai suoi di avanzare in un certo modo e loro non lo facciano. L’alternativa è che il mister consideri questa Rosa troppo debole per affrontare alla pari gli avversari, tecnica contro tecnica, piede contro piede. E magari, il contropiede. O ancora, che ML non si spieghi bene (non credo, nduc), che i suoi giocatori non capiscano (non credo, nduc 2), che siamo ( o siano) davvero scarsi per la serie B o che s’azzuffino tra di loro come cocorite assassine, come pulci o rotweiler da combattimento ( non credo, nduc 3). Servono punti da qui alla fine dell’Andata e serviranno rimedi a gennaio. Se, come speriamo tutti, i denari non saranno impiegati per cambiare guida tecnica, per pagare due staff ma spesi per 4 giocatori di categoria, di serie B, di comprovata esperienza in serie B, integri, determinati, motivati e determinanti, più o meno come l’anno scorso. Se questo non sarà fatto per ragionevolissime ragioni di bilancio, mettiamoci i cuori in pace, la salvezza non sarà la nostra cempionslig , sarebbe troppo poco, ma saranno i nostri ottomila, le 14 – o 22 – montagne da fare per noi senza bombole d’ossigeno e una dietro l’altra saltando da una parte all’altra del mondo senza soluzione di continuità. E ci può salvare solo ML, di questo ne sono certo, con questa Rosa. Quale Cristiano (e non Scazzola che va ad allenare la Robur Siena, un grande in bocca al lupo a lui, nduc4) s’accollerebbe il rischio ? Ma con rinforzi adeguati e qualche partenza. Con questa Rosa, e con qualunque allenatore, andiamo giù dritti, storti, di traverso, ma andiamo giù. Certo, difficile fare gli ottomila tutti controvento, pensando al gruppo contro tutti, modello Italia dell’ ’82, silenzio stampa e il solo Zoff che parlava, rimagari. Che a sentire certe parole, o certi silenzi,  a qualcuno potrebbe passare temporaneamente la voglia di tifare Pro e resterebbe ugualmente Tifoso. Gerarchie e sensibilità. Il Presidente, che si assume sempre tutte le responsabilità e le decisioni, è da ringraziare in eterno per la serie B e se ci salverà anche quest’anno ancor di più, ove possibile. Ma, a sensazione dei Tifosi, la situazione è critica nonostante la lunghezza del campionato, fermo restando che è utopia pensare che tutti possano tifare anche di più quando le cose vanno male, non siamo mica a Vercelli dove circa duemila persone continuano a sostenere le Bianche Casacche ed in più si devono anche sentire parole poco carine. Il Presidente fa bene ad esprimersi come meglio crede, é il primo Tifoso ma, forse, sarebbe opportuno, da parte di altri, un tono più moderato verso gli Innamorati, come dire morbido pastoso e poco aggressivo, snaturando con il cuore le proprie caratteristiche. L’eloquio tenue, le parole che scivolano indugiando sulle note di spezie e vaniglia dei rossi piemontesi affinati e invecchiati e non già ricchi d’anidride carbonica di certi noti vini frizzanti, rifermentati, che si fanno un po’ dappertutto, dal Piemonte al Reno ed anche oltre, su e giù, qualcuno giustamente li apprezza, a Vercelli di sicuro. Attendono questi Tifosi un Regalo di Natale o un laico miracolo a Natale? Non accadrà oppure sì, tre punti, un beau geste. Non so se siano così impossibili, i tre punti sabato, il beau geste, bello e sincero, chiaro nei fatti e nelle parole, cristallino atletico inusuale gesto, bella e sonante vittoria sabato contro la Spal, come di certo accadrà. Ma anche in caso di mezza vittoria o sconfitta, come non accadrà. Con o senza Altobelli ed il probabile impiego di Budel, la vittoria, contro la Spal, è certa.

Paolo d’Abramo