Febbre da derby
Domenica ore 17.30 al Robbiano Piola
Febbre da derby, quasi come Febbre da cavallo. All’indomani della vittoria per uno a zero con la Ternana e nel corso del secondo giorno di riposo concesso ai giocatori, primo della settimana che conduce al derby con il Novara, permettiamoci un’Umile analisi sulla gara appena passata e su quella che sarà. Non è stato gran calcio quello di domenica pomeriggio al Robbiano Piola se si escludono, per la Pro, i primi dieci-15 minuti di gioco. L’importanza dei tre punti, la pressione che il mister ha giudicato perfin eccessiva, la voglia di far bene ma soprattutto l’esigenza di muovere la classifica e ritornare al successo, tutti elementi che hanno condizionato la prestazione dei bianchi. Eppoi, l’elemento forse più decisivo, ovvero il cambio di modulo, dal 4-3-3 al 3-5-2. Squadra più compatta rispetto ad una compagine che ha subito fino ad ora troppe reti, per errori individuali, disattenzioni o sfortuna, fatto sta che 13 goal subiti, peggior difesa insieme al Vicenza, erano e sono troppi. O la difesa è scarsa – e l’Umile lo esclude – oppure gli equilibri non erano tali, prima della vittoria con la Ternana. Ci può anche stare che Longo abbia cambiato modulo perché Sprocati e Baldini non garantiscono incisività in attacco, creazione di superiorità o uno contro uno quasi sempre vincenti ma in realtà – decisione presa da sola o frutto di un ampio e articolato dibattito tra Innamorati non importa – ora la Pro è più solida, forse meno bella ma più solida. Meglio essere brutti ma ricchi (di punti) o poveri ( in una classifica ancora corta ma che si sta sgranando) e belli? Preferisco la prima. Di certo non sono stati risolti tutti i problemi della squadra ma già gli Innamorati sarebbero contenti di vincere la prossima ( o almeno non perderla) e poi si vedrà, che il morale alto aiuta sempre. Un difensore in più ovvero il terzo centrale a coprire, Germano e Mammarella più liberi di andare e crossare ed anche di difendere ma con meno ansia, e dietro si sta abbastanza bene. In mezzo, le alternative ci sono, a me Budel piace di più quando si defila dal centro e per vie laterali esprime percussioni ed invenzioni interessanti, per noi. Altobelli e Palazzi hanno qualità e gamba, in più Castiglia ed Emmanuello possono dare manforte, in attesa che Ardizzone si rimetta dal malanno fisico. La coppia Ebagua & La Mantia è piaciuta, certo che i due attaccanti devono trovare l’intesa migliore ma non dimentichiamo che domenica mancavano gli influenzati Morra e Mussman, davanti Morra può dare quel dinamismo richiesto da Longo, potrebbe giocare con il Novara dal primo minuto. Il Novara appunto. Nella vittoriosa partita contro l’Ascoli Picchio Boscaglia aveva indisponibili i Nazionali Galabinov con la Bulgaria e Bajde con la Slovenia, l’infortunato Koch per un affaticamento muscolare. Modulo 4-3-1-2 e Da Costa; Dickmann, Troest, Beye (52′ Scognamiglio), Calderoni; Kupisz (61′ Viola), Casarini, Faragò; Adorjan; Corazza, Sansone. L’infortunio a Beye potrebbe creare qualche problema all’ex allenatore di Trapani e Brescia ma gli Azzurri hanno una rosa di tutto rispetto, di certo più forte ed articolata rispetto a quella della Pro, costosa e prestigiosa. E noi? Cuore, grinta, carattere, determinazione, concentrazione, tremendite, sudore, lacrime e sangue, così per dire e scrivere. Come tutti i derby sarà una partita giocata sui nervi perché, nonostante tutto, il professionismo, il denaro, il fatto che forse il solo Faragò è giocatore cresciuto nelle giovanili di una delle due compagini e che quindi vercellesità e novaresità sono due concetti astratti che si concretizzano sul campo e forse, ma solo forse, nella testa dei calciatori. Ecco nonostante tutto l’Umile resta convinto che non saranno solo frasi di circostanza quelle che si diranno in questa settimana prederby. Insomma, una partita a cui le due arrivano dopo aver vinto, morale non alle stelle ma abbastanza, la Pro è davanti di uno al Novara che ha 8 punti, due vinte, due pareggiate e 4 perse, sette reti fatte e 10 prese – vediamo di restarci. Infine e naturalmente che vinca lo sport, civiltà, correttezza, nessuna discussione, pubblico di gentiluomini e gentildonne molto perbene, la stessa civiltà con cui si assiste ad un derby inglese. Di galoppo. E che vinca il migliore, cioè la Pro, non solo per numero di scudetti, gloria, panissa e zanzare ma proprio per quel tremendismo granata rossoblu o bianco che speriamo Longo ed i suoi riusciranno a passare in questa settimana ai ragazzi. Quest’anno Mihajlovic e Juric sono due da tremendismo, speriamo che ML dimostri di esserlo, pure lui. L’anno scorso il Toro ha vinto un derby dopo vent’anni di astinenza, noi siamo arrivati a 15, non vorremmo attendere ancora oltre. Due video sottostanti, Forza Pro !
Paolo d’Abramo