Prove tecniche e dialogo
conferenza e seduta del mercoledì
Prove tecniche di formazioni e dialogo di fine allenamento, tra Foscarini e Marchi. S’inizia con la Conferenza Stampa di Massimiliano Scaglia, mercoledì 14 ottobre: “Con Cristiano Scazzola siamo stati amici in squadra, non ho mai negato che il suo carattere era un carattere con cui ci si scontrava spesso – sempre con grande rispetto – ma abbiamo vissuto momenti bellissimi insieme, abbiamo vinto un campionato, giocando a calcio si sa che i percorsi prima o poi s’interrompono. Il calcio è fatto così, un goal in più poteva portare tre punti e tante cose sarebbero state inquadrate diversamente. In un percorso di due anni ci sono stati momenti belli e si sono verificate tante vicissitudini nell’ultimo periodo, questo ha fatto sì che il cambio si sia reso necessario. Il problema non poteva essere esclusivamente l’allenatore, questa squadra ha tanto talento che è frutto della mano di qualcuno che l’ha distribuito in questa squadra ma ci vuole predisposizione al miglioramento delle capacità, si deve mettere il talento a disposizione. Io, nella mia carriera non ho forse mai avuto tanto talento, eppure ci sono ragazzi che non hanno ancora del tutto compreso che il talento da solo non basta, bisogna agire prima che accada qualcosa e non dopo. Se in 4 o 5 partite abbiam fatto un goal solo dobbiamo cambiare e migliorare qualcosa. Nella mia carriera qualche esonero l’ho vissuto, l’ultimo è stato l’avvicendamento Braghin – Camolese, era un paio d’anni che non vivevo questa situazione,si generano vitalità nuove. Ogni allenatore vede le cose a modo suo, questo cambio porterà cambiamenti, una squadra, un gruppo prenderà nuove direzioni. E’ arrivata ora una persona molto intelligente, in una settimana non si può stravolgere tutto, deve mutare un certo atteggiamento e su quell’atteggiamento costruire il resto. Il timore l’ho avvertito contro la Virtus Lanciano, due squadre – noi e loro – che si coprivano senza rischiare, con il Crotone sembrava una delle solite partite degli anni scorsi, prima o poi, sbloccandola, si sarebbe incanalata, quando non la sblocchi, invece, e vai in svantaggio subentra il timore di non poterla più ribaltare. Contro il Vicenza sabato, devo dire che ogni partita e complicata ma non impossibile, il Vicenza è un’ottima squadra ma dovremo far valere anche la nostra energia più che positiva dopo le vicissitudini di questi giorni. Il ritiro, per abitudine e soprattutto in casa a non farlo, sabato lo avevamo chiesto noi, ora con l’allenatore nuovo c’è l’esigenza di conoscere le risorse umane oltre che tecniche e stare insieme è utile, servirà a lui e a noi”. Poi Max chiosa sorridendo alla fine, su domanda dell’Umile, per il “dopo” “Non sono convinto di far l’allenatore dopo, dovrò valutare bene se e cosa fare nel mondo del calcio”. Dopo aver scritto che venerdì 16 ottobre terminerà la campagna abbonamenti, passo all’allenamento pomeridiano odierno, dopo qualche palleggio, partitella a ranghi misti, Castiglia e Rossi fuori, Bani ha svolto un breve periodo di differenziato per poi rientrare nella palazzina, Di Roberto in campo. Foscarini ha provato la consueta linea difensiva, Germano-Legati-Coly-Scaglia, poi Scavone-Ardizzone-Emmanuello a centrocampo, Mustacchio-Marchi-Sprocati davanti. Dall’altra parte difesa con Berra-Negro-Redolfi-Filippini, Beltrame-Matute-Luperini, Di Roberto-Beretta-Gatto. Nella seconda parte della seduta, fuori Umberto Germano. Francamente non sembrava che Umbertino avesse problema alcuno, forse Foscarini ha voluto vedere all’opera Berra con Legati-Coly-Scaglia. Nuova quaterna di difesa, cambio di modulo dalla cintola in su, Mustacchio-Ardizzone-Scavone-Sprocati con gli esterni un poco più arretrati per una squadra più corta, e davanti Jack Beretta insieme a Marchi. Al termine dell’allenamento, quando tutt’ ‘e cos e tutt’ ‘e perzone (tutte le cose e tutte le persone) – giocatori, uomini di staff tecnico, medico atletico, palloni, generi di necessità compresi sprayacquesalimineralietelefonini, ah s’i t’o sapesse dicere fossi nu gentil’omm (ah se te lo sapessi dire sarei un gentiluomo) – se ne sono andati, Claudio Foscarini è rimasto a parlare in campo per venti minuti abbondanti con Ettore Marchi, uno scambio di idee diretto, un lunghissimo dialogo per ascoltare, capire, e trovare le soluzioni. Il più presto possibile. Due videochicche da collezione.
Paolo d’Abramo