Saremo anche piccoli ma abbiamo tanta fame
Giornata di presentazioni
Saremo anche piccoli ma abbiamo tanta fame. Se l’Umile dovesse dare ascolto alle sue sensazioni, al termine della presentazione della Pro al Civico ma anche già prima, dopo la conferenza stampa di presentazione dei tre ultimi in ordine di tempo arrivati – Mustacchio ala, Pigliacelli portiere, Rossi centrocampista e fuoriclasse – si sentirebbe emozionato come una ragazza dei miei tempi alla fine di Ufficiale e Gentiluomo (per la musica di Joe Cocker, che Vi credete?) o come guardando The Mission, un mio storico cavallo di battaglia prima di fare come Richard Gere con Debra Winger nella scena finale sottoriportata . Poi, anche in Sud America, Voi fate il tifo per chi Vi pare, in genere io lo faccio per i più deboli, o i più piccoli. Che poi, diciamocela tutta, proprio deboli non siamo, anzi per nulla. Mi sento già pronto non solo per ottobre, prima, prima. Già per domenica, contro la Virtus Lanciano che nell’amichevole con l’Ascoli di ieri l’altro è stata schierata così da Roberto D’Aversa. Aridità (46′ Casadei, lo ricordate?); Pucino (46′ Amenta), Di Filippo, Aquilanti (46′ Penna), Mammarella (De Silvestro); Vastola (63′ Ze’ Eduardo), Bacinovic (46′ Di Cecco), Crecco (46′ Paghera); Di Francesco (46′ Turchi), Padovan (46′ Lanini), Piccolo (46′ Rozzi). Mancherà Marilungo, magari giocherà il nuovo arrivato, Nick Dinamite. Macchisenefrega, domenica si vince, e per la prima volta nella nuova stagione toccate legno o quel che Vi pare. Entusiasmo al Civico, nella testa dell’Umile e nelle parole di Fausto Rossi: “Mi ha convinto la voglia, la determinazione, il mio obiettivo è tornare in serie A in Italia. Non so come mai nessuno si è accorto di me, in Italia. La Pro ha fatto un sacrificio, spero e farò di tutto per ricambiare la fiducia, la Pro mi ha fatto un’offerta migliore del Modena“. L’Umile come sempre affonda, “Tu esplodi e a gennaio la Juve Ti ripiglia, eppoi nell’ultima fase in Spagna avevi giocato poco”. “Non penso a Gennaio, penso a giocare con la Pro. In Spagna nelle ultime 10 partite ho giocato poco così come altri due altri miei ex compagni di eccellente livello, per scelta dell’allenatore, ho preso il tutto in modo molto sereno. L’allenatore del Cordoba non è stato confermato, siamo retrocessi ma a fine stagione mi ha ringraziato per la professionalità dimostrata. Mi sono allenato un mese, ho fatto 3-4 amichevoli con la Juve, sto abbastanza bene, dovrò allenarmi un poco per abituarmi al sintetico. Posso giocare fin da subito, palla al piede e testa alta. Lo so, la serie B è molto fisica. Di questa Pro ne conosco diversi, ci ho giocato insieme o contro, dalle giovanili della Juve alla serie B, prima dell’esperienza in Spagna, il numero di maglia? Il 5, quello che avevo a Valladolid, ho fatto una bella stagione, mi ha portato fortuna”. Dopo Rossi siamo già molti con gli occhi lucidi, prima di Lui aveva introdotto il vicepresidente Jose Saggia:”Arrivano giocatori che entrano in una famiglia che ha dato molto in questi anni. Dobbiamo combattere, da piccoli, con piglio, rabbia, cattiveria agonistica. Non facciamo proclami, lavoreremo serenamente, compatti, uniti, per creare un’identità di gruppo, di squadra”. Dopo Rossi appunto, si presenta Mirko Pigliacelli: “Arrivo con tutta la voglia di far bene, arrivo da due promozioni in carriera, Sassuolo e Frosinone – e l’Umile già pensa che non c’è il due senza il 4 o il 5 – Ho sentito Stefano Beltrame, arrivo per dare il meglio. Mi piace Iker Casillas ma anche Neuer, negli interventi fuori dalla porta. Otto anni a Roma con Francesco Valenti, lui mi ha formato, sono stato benissimo a Pescara con Catello Senatore e ricordo con piacere anche il periodo insieme a Stefano Grilli. Sono arrivato alla Pro perché mi ha convinto il progetto, ho voglia di far parte d’un gruppo importante, meglio provare a far titolare in B che far panca in A, a guardare. Ho il 22, il numero che avevo a Sassuolo“. A questo punto l’Umile è molto emozionato e madido un poco ovunque. Arriva in corsa Mattia Mustacchio, da MM 7 ad Ascoli a MM 18, alla Pro: “ Scelgo il numero 18, ha l’otto, il mio numero fortunato. Arrivo a Vercelli, alla Pro, perché ad Ascoli non facevo più parte del progetto. Da due anni a questa parte sono tornato quel che ero prima, ho deciso io, ho grandi stimoli. Nel corso degli anni ho giocatore sterno, punta e mezz’ala, ho rubato un poco di mestiere a diversi giocatori, da ragazzo ho giocato anche in porta. Ho bisogno di motivazioni ed occorre riporre fiducia in me, quando sento fiducia mi esprimo al meglio”. Avete letto? A questo punto tocca allo chef Cristiano decidere lo stile di cucina e la disposizione della materia prima sul tavolo prima dell’elaborazione. C’è la qualità, per Cristiano, e questo lui lo sa ne sono abbastanza certo, questo deve essere l’anno della consacrazione dopo una promozione ed una salvezza in B. Lo vorremo qui a vita, eppure il valore dello chef già Beato è alto, tocca dimostrarlo per la terza volta ad altissimo livello, Cristiano portaci via insieme al sogno che stiamo sognando. Io sogno, decidete Voi cosa fare nel mentre, prima di domenica. Dopo la firma due video tutti da gustare.
Paolo d’Abramo