Non vorrei resuscitare lo Spezia
Alle volte anche i grandi sbagliano
’’4Hanno un poco ragione anche i tifosi che si esprimono sul Muro di John e quelli che parlano di punti tassati dagli arbitri soprattutto, più che dalla sfortuna. Ha ragione altresì Castori che nel dopo gara ha detto, tra l’altro, che i Campionati si vincono (anche, nduc) con la panchina lunga, non è una novità ma vale la pena di ricordarlo. Aggiungerei che – non solo si vince il Campionato – ma ci si salva con la panchina lunga e che lo Spezia – dalla ripresa dopo le festività natalizie – se escludiamo la vittoria casalinga contro il Modena del 21 febbraio, le ha prese di Santa ragione a Perugia, Chiavari ed in casa con l’Avellino, raccogliendo tre punti nei pareggi in casa con il Varese, a Frosinone ed a Carpi. E’ in crisi di risultati quasi quanto noi e non mi piacerebbe resuscitare la compagine del simpatico croato Nenad Bjelica, questa volta con la J justa. Dieci vittorie, nove pari e nove sconfitte, 32 goal fatti e 28 presi, lo Spezia non è una corazzata, è una bomba atomica che, nella Rosa dei giocatori, vale più di 22 milioni di euro contro i 7 nostri. Ma ogni tanto la bomba s’inceppa e speriamo che accada anche contro il Golia Bianco, nel senso di freschezza. Agli Aquilotti mancherà l’espulso Bianchetti nella sconfitta in terra umbra per due reti ad una. La formazione fu questa: Chichizola, Bianchetti, De Las Cuevas (8′ st Valentini), Migliore, Situm, Datkovic (1′ st Giannetti), Nenè, Gagliardini, Milos, Canadija (1′ st Bakic), Piccolo. A disp.: Nocchi, Acampora, Cisotti, Katanec, Stavanovic, Kvrzic. Cioè, per farVi un esempio, nel secondo tempo è entrato Bakic, uno che vale un milione e 2 per sostituire Canadja che ha una stima di 850 mila, così, tanto per gradire. Ma, alle volte, anche i grandi sbagliano come dice Mario a Giachetti riferendosi a Saverio in “Non ci resta che piangere“, quanto tempo è passato, trent’anni, nella Pro giocavano Tumelero e Tascheri, in panca Giovannino Sacco. E speriamo di non piangere noi, domani sera dopo le 22. Noi vogliamo bene a tutti i Leoni ma alcuni di loro avrebbero difficoltà, oggi come oggi, a stare in una Savana di serie C, altro che nella Jungla (ove peraltro non vivono) della serie B. Le differenze tra Savana e Jungla le fanno le motivazioni, la rabbia, lo stato di forma e le attitudini di gioco. Ecco perchè il Carpi, con giocatorini ( in senso affettuoso, neh, tipo “varda che bel giugadurin“, “guarda che bel giocatorino”) di Serie B ma anche di Lega Pro ed Interregionale va come il trenino del Bernina, su su, ciuf, ciuf. E noi dalla panchina corta? Noi speriamo che ce la caviamo, non voglio pensare ad alcuna formazione per domani sera, voglio semplicemente uscire dal Picco con almeno un punto. Alla fine stavo per scrivere che alla faccia del ricambio trepartiteinottogiorni, mia umile impressione, sempre meglio un Varenne stanco, sempre meglio. Ma non lo scrivo perché, forse, non è vero. Senza lo squalificato Musacci ci aspettiamo la consueta difesa a 4 con i consueti difensori, in mezzo Castiglia e Scavone, sulle fasce Emmanuello e Giannino, davanti Luppi ed Ettorino.
Paolo d’Abramo