L’abitudine alla gioia
Dopo il pari senza reti contro la Lucchese la Pro è attesa giovedì Santo ore 20.30 al confronto in terra toscana con la ormai salva Pistoiese, tre punti che dovrebbero arrivare senza grossi problemi, sono ottimista in mezzo allo scoramento dei più dopo la grande occasione sprecata, il rigore sbagliato da Comi allo scadere del tempo. Poi dovrebbero ragionevolmente arrivare ancora 4 punti, i tre della vittoria a tavolino con il Pro Piacenza ed uno nella trasferta di Olbia. Tutto questo per concludere tra il quarto ed il quinto posto e quindi, o fare un turno di riposo in attesa del secondo passaggio degli spareggi play off oppure confrontarsi con una a scelta – al Robbiano Piola – tra Pontedera o Novara. A meno di piccole o grandi sorprese. La serie B diretta se la giocheranno Virtus Entella e Piacenza nel recupero, praticamente uno spareggio, il 23 aprile. Ancora una volta occorre sottolineare che restano diverse le opinioni in seno a ciò che resta dell’esercito di Innamorati un tempo foltissimo come le schiere laiche ed angeliche del Paradiso perduto, la serie D di tanti anni fa o la serie B dell’altro ieri. Non basta raccontare la cronaca, all’Umile pare sempre buona cosa sondare gli animi di chi ancora tiene alla Pro, da vicino da lontano, da Innamorato deluso oppure fervente. In tempo di elezioni nonostante tutto non vale la pena capire se sono maggioranza coloro che tifano Pro a prescindere oppure i critici, tutti hanno diritto d’opinione e finisce lì. Di sicuro però ci si può interrogare sul progressivo scollamento- dal plotone degli Innamorati fideisti – di coloro che ormai vedono sempre il bicchiere mezzo vuoto, fermo restando il convincimento globale che in serie B o in serie D oppure ancora in Promozione dove siamo pure stati, l’Amore e l’attaccamento di tutti non crollerà mai. Mentre mi pare aver raggiunto livelli piuttosto alti il distacco di chi preferisce uscire da questo limbo scuro scuro e senza entusiasmo a costo di ripartire da una serie più bassa di quella attuale, evento peraltro che continuo a considerare molto improbabile se non impossibile. Già è una delusione non essere subito risaliti n B dopo una retrocessione ed è una mortificazione sentirsi ricordare ogni tanto che ci sono tra i pochi rimasti tanti cattivi – nel senso di pochi – brutti e piccoli più piccoli dei tifosi del Real Madrid. Conta l’Idea e non le persone che la rappresentano e viene facile individuare i bersagli sui quali sfogare tristezze e frustrazioni. Tra Società quadri tecnici calciatori e Lega Calcio cattivissima, gli Innamorati fanno il vaso di pastafrolla, tra Moloch che richiedono periodicamente sacrifici costosi in termini di autostima ed allegria. Per riassumere, la Società quest ‘anno ha stretto i cordoni della borsa senza lasciare nulla alla poesia, ha investito quel che voleva – e poteva – su un allenatore giovane ed a costo contenuto come assai contenuti sono stati gli investimenti sul capitale umano in calciatori. I risultati raggiunti sono stati quelli preventivati, auspicati all’inizio, play off e valorizzazioni, cullando l’impossibile sogno del colpaccio, ovvero risalire in B, obiettivo per certo non dichiarato ma neppure rigettato. Tirati per la giacca da una parte e dall’altra gli attuali laici martiri a sostegno della Bianca Casacca non possono fare di più se non uno sforzo di simpatia, ovvero apparire simpatici. E non so quale dei due sia lo sforzo maggiore, se per gli Innamorati apparire simpatici oppure per i martiri sostenitori vedere il bicchiere mezzo pieno. Non mi dilungherò invece oltre sugli aspetti tecnici di questo finale stagionale prima degli spareggi. Si può ragionevolmente supporre che la Pro supererà i primi due turni per poi fermarsi, tutto quel che verrà in più sarà oro che cola dal Robbiano Piola, se ci sarà del meno accetteremo la delusione, siamo abbastanza abituati.
Paolo d’Abramo