Dal goal di Emmanuello a quello di Morra, la Storia si ripete
Dal goal di Emmanuello, e non riesco a togliere una M dalla descrizione del pezzo, forse perché è la lettera che si collega all’iniziale del cognome di ClaudioMmorra, al nome di Morra, la Storia si ripete. Anzi, si dovrebbe scrivere dal goal su rigore di Pietro Svageli al 30’ il 20 febbraio 1938 – ultima vittoria a Novara in B prima della più recente–
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pietro_Svageli
a quello di Claudio Morra.
La vittoria per uno a zero nel derby a Novara allo stadio Piola di Novara, risolleva gli animi piuttosto depressi degli Innamorati, depressi dopo la batosta interna con il Foggia. Il campionato di serie B è questo, implacabile e imprevedibile anche quando pensi di aver preparato la partita perfetta o quasi, pensavano d’averla preparata bene, poi ti ritrovi contro una squadra che nel gioco sporco arriva prima e più cattiva sulle seconde palle, morde le caviglie, tira giù la claire – la saracinesca – o tira su il muro e non ce n’è più per nessuno, il passivo novarese avrebbe potuto essere anche più pesante. Non lamentatevi se sabato prossimo perderemo con l’Empoli, abbiamo 13 punti dopo 13 partite, facciamone ancora 9 o 10 nelle restanti 8 che chiudono l’Andata e se ne riparla a gennaio, con qualche infortunato in recupero e qualche innesto nei posti giusti. L’han preparata bene ma la Pro aveva più fame di punti, come se avesse ricevuto da parte degli Innamorati un obbligo di vincere pena la vita loro, o quella dell’allenatore, in senso sportivo s’intende, come era capitato qui
http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/11-05-2015/addio-mwepu-eroe-zambia-brasile-punizione-contrario-mondiali-1974-110776508403.shtml?refresh_ce-cp
o qui
http://www.ilpost.it/2010/08/02/cose-successo-alla-nazionale-nordcoreana-dopo-i-mondiali/
Lunga vita alla Pro, al nostro gran gruppo di giocatori ed anche agli Innamorati. Godiamoci questa bella vittoria in terra novarese, dopo Emmanuello, e ripeto EMMMANUELLO l’anno scorso, quest’anno è stato il turno di MORRA e ripeto MORRA. Il Novara è una compagine costruita per vincere, arriverà probabilmente davanti alla Pro in classifica. La Rosa Azzurra è stata costruita per un campionato d’avanguardia e per quanto noi si sia felici del gruppo plasmato intorno a GianLuca Grassadonia ed al suo staff, diversi panchinari del derby di casa Novara sarebbero graditi titolari di casa Pro ma va bene così, magari qualche scontento o poco funzionale al gioco ci arriva a gennaio. La Pro ha vinto il derby così, con una difesa ermetica che ha incassato bene qualche piccola sbavatura, un centrocampo in cui si è rivisto l’Altobelli che ci attendiamo, tonico, dinamico, incontrista, deciso e, davanti, il trio Firenze Raicevic Morra che verrà ripetuto, forse non sabato prossimo perché l’Empoli non è il Novara come assetto di squadra, eppure potrà tornar utile. Mi ricordo che una volta Grassadonia ha detto che i rimproveri ai ragazzi li fa quando si esce vincenti, quando hanno fatto bene in un match. Di rimproveri alla Pro di Novara se ne possono fare pochi, qualcuno contesta una variazione di modulo in risposta ad un’assalto alla baionetta di casa che non ha sortito però molti tiri nello specchio della porta, questo sarebbe un appunto al mister, ai singoli non si può dire niente perché alla fine quiel che conta è fare punti e quando vinci non ti viene da dire niente, anche se tra il 28 e il 29, più o meno alla mezz’ora della ripresa ci sono state due occasioni che avrebbero potuto chiudere la partita e un quarto d’ora prima della fine per manifesta inferiorità degli avversari. A tirare in porta. La Rosa della Pro, sulla carta è fragile, forse la più fragile di tutta la categoria. Qualcuno dice che anche l’helicoptero non dovrebbe stare sospeso per aria e volare ma lui non lo sa e vola e sta in aria, contro la forza di gravità, contro la forza delle altre squadre tutte più forti. La forza di questa Pro è il gruppo, la sua compattezza ed il suo equilibrio, il gruppo attorno a Grassadonia. La forza del gruppo Bianco è superiore a quella dei singoli delle nostre avversarie, così dovrebbe essere sempre. Per esempio sabato quando arriverà, appunto, l’Empoli, uno squadrone di proporzioni e forza abnormi. Stoici e aggressivi, determinati e agonisticamente cattivi. Provate a scrivere la classifica escludendo le prime tre giornate. Questa Pro, questo gruppo, può dare molto ma, come ha detto Grassadonia, investe tante energie nervose, è sempre sul limite del baratro. Può essere, paradossalmente, questa la sua forza. E le forze si rigenerano. Anche se noi preferiamo vederla distante dal baratro, facciamo questi 10 punti da qui alla fine dell’andata e tutte le rifiniture a porte aperte, può essere una buona idea.
Paolo d’Abramo