La Pro e l’attesa dell’estate che verrà
L’estate che verrà. I campionati non sono ancora finiti e già si parla di mercato, ma lasciateci divertire. O almeno riposare. Invece ai tifosi, compresi gli Innamorati di Pro, piace. Piace parlare al mercato, piace parlare di mercato. Ed esiste anche questo vezzo, quello di uscir con nomi, in parte veri, in parte veri, nel senso che blandi od eventuali o ancora certi interessi diventano obiettivi, tipo Michele Cavion, di professione centrale – non di difesa bensì di centrocampo e interno, ha fatto anche la seconda punta – o Davide Raffaello, centrale di centrocampo quale alternativa al sempreverde Giuseppe Vives, uno dei pochi sicuri di restare, con Rolandinho. Per il resto, prevedo un discreto numero di partenze, ma niente paura. La squadra si farà, con equilibrio e qualche impercettibile scontento, eppoi si vedrà in corso d’opera, sperando per il meglio ma pronti ad intervenire sul mercato di gennaio 2018 quando, come ormai accade da qualche tempo in gennaio, si tolgono dal fuoco le castagne che stanno bruciando e si servono tiepide come un goal di Rolandinho , o Emmanuello al 94′ contro il Novara. Già, Emmanuello. Temo, anzi sono certo che lo saluteremo. E saluteremo quasi di sicuro – il privilegio del dubbio residuale ma molto sfumato – in ordine sparso Provedel, Zaccagno, Eguelfi, Luperto, Bani, Palazzi, molto probabilmente Castiglia, Aramu. Dovrebbe restare Altobelli, potrebbe restare Nardini. Potrebbe rientrare Bacchetti. Potrei aver dimenticato qualcuno. Umbertino Germano è a fine contratto, si vedrà. Elia Legati resta. Ebagua tornerà, in un reparto già affollato di Bianchi, Vajushi e Comi. Morra potrebbe esser riscattato dal Toro ma con il Toro – una delle Società maggiori con cui la Pro collabora e che fornisce anche un certo numero di tifosi granata al sabato allo stadio come confermato dalla mia amica Betty che sabato contro il Brescia c’era – i ragionamenti comprenderanno altri uomini, giovani, giocatori de futbol, anzi. La Mantia in caso di offerta eccellente potrebbe partire. È chiaro un concetto, ma proprio chiaro chiarissimo. Si va preferenzialmente a pescare per rimpolpare la Rosa tra le retrocesse, gli emergenti di Lega Pro ma non troppo emersi perché sono già troppo cari. La Mantia dell’anno scorso è stato un colpo magistrale, avrebbe potuto essere un La Mantia da due milioni in ingresso già a gennaio. E poi, si andrà a guardare, sul modello Palazzi ma non per forza giovane-issimo, tra tutti i giocatori che han passato un’annata storta, negativa, poche partite , qualche dolorino, voglia di riscatto o affermazione. La strategia è stata vincente nelle scorse stagioni, si replicherà. Con un paio di differenze, nell’estate che verrà. Si riparte dall’asse Vives-Bianchi che sono i migliori acquisti per l’anno che verrà. Si ripartirà, forse o per certo, dai piccoli, trascurabili ed usuali scollamenti tra domanda ed offerta, domande degli allenatori ( ma anche al singolare) sul piano tecnico, risposte del mercato. E si dovrà ripartire anche da uno o più moduli di gioco, ma uno fatto bene e un poco elastico andrebbe benissimo, come quest’anno quando si virò, per necessità e virtù, sul 5-3-2, mi piace chiamarlo così come quando scrivo e parlo di Robbiano Piola. C’è tutta l’estate, che deve ancora incominciare, davanti, prendiamocela comoda.
Paolo d’Abramo