Thermos
Domenica la Ternana alle ore 15 al Robbiano Piola
Thermos, porte aperte porte chiuse. Scritto e detto in maniera neutra, una presa d’atto quella sulla decisione di procedere con gli allenamenti in quiete tenendo distante tutto il resto. L’unico allenamento della Pro a porte aperte è stato questa mattina di martedì, dopodiché porte chiuse fino alla partita di domenica con le Fere. Possiamo facilmente comprendere che il gruppo voglia lavorare nella pace e nella serenità, nel silenzio assoluto dello stadio sguarnito, rotto solo dal suono delle campane, da un contrasto sull’erba soffice, dal tocco soave d’un piede e del pallone che fruscia in rete. Pensate un po’ Voi, voi che siete chirurghi, scassinatori, elettricisti, idraulici o ebanisti, incastonatori di diamanti o macellai, liutai, cantanti e killer di sentimenti. Pensate un po’ , se qualcuno si portasse da casa una sedia pieghevole o spostasse la poltroncina e si piazzasse lì, a guardare mentre provate a fare il Vostro lavoro da professionisti. E seduto comodo, da solo o con in braccio un nipotino, o ancora – accomodato con accanto un amico invitato a prendersi un punt e mes pure, nel bisbiglio, qualche apprezzamento. Provate a riparare o cambiare un tubo in bagno, un impianto elettrico, a cesellare un tronco. Magari mettetevi nei panni di chi lavora ed esprime giudizio sulla Vostra bravura, sulla vostra incapacità, sul danno, sul prezzo. E invece no. Campane, calci e fruscii. Bene, l’amore non potrebbe morire neppure così, come descrive Jeanne Moreau nel Petit Théâtre di Jean Renoir, la traduzione qui
Deliziosa e profonda traduzione di come s’accettano oppure no le cose della vita, dell’amore. Restano aperte agli addetti le conferenze stampa di metà settimana e post rifinitura. Cosa aspettarsi domenica? Per il paragone tra il sogno e l’incubo vissuto nella notte, vagando leggero tra un goal dei Leoni e una canzone di Brel, gli Innamorati si attendono spumantini di qualità, nebbioli affinati con giustezza, evoluti dal tannico al blando residuo aggressivo, dal lungo retrogusto di 3 punti, di vittoria. O una vinapula tanto acida quanto per nulla alcolica, un tiepido sciroppo d’orzata diluito nell’acqua da qualche mese nel thermos che è sempre quello, mentre un ganassa da osteria visibilmente alticcio stona stentando Come te non c’è nessuna cambiando genere all’originale, declama i suoi successi, le conquiste amorose e si appoggia con le mani sul tavolo, unto. Il limite tra le due visioni è assai sottile, per di qua o di là basta un soffio. A Terni, intanto, la certezza dell’assenza dello squalificato Meccariello, del convocato nazionale slovacco Valjent, il dubbio di Avenatti suturato in bocca dopo uno scontro di gioco. A Vercelli potremo forse rivedere Alberto Masi, mentre ci sono possibilità anche in favore di Damiano Zanon, terzino destro, classe 1983 ex Pescara e Frosinone, oltre a Luca Germoni, scuola Lazio, classe 1997, terzino sinistro. Per la Pro, in ogni caso, direi pochi dubbi a meno di sorprese. Ipotesi di Provedel, Germano e Mammarella sulle fasce, centrali Bani e Legati, a centrocampo Altobelli Budel Ardizzone, davanti Sprocati Morra e Mustacchio. Un panino di video, farcitura francese, sopra e sotto due sempreverdi. Poi, un altro colosso. Non andare via, Pro, da questi cuori.
Ieri primo cambio di guida tecnica in serie B, a Vicenza esonerato Franco Lerda, arriva Pierpaolo Bisoli.
Paolo d’Abramo