Per fortuna
Sabato pomeriggio arriva l'Ascoli al Robbiano Piola
Per fortuna che dopo la sconfitta della Pro, 6 a 2 contro il Bari di Camplone, c’è l’allegria e l’ottimismo, tra quelli che l’han vista a Bari, gli altri a Vercelli e chi non l’ha vista e la sente raccontare. Dicono che abbiamo giocato bene a Bari, più o meno come quando perdemmo con il Pescara 4 a 0 in casa nel dicembre del 2014 ma questa volta due goal li abbiamo fatti e se li avessimo fatti prima di loro, della Bari intendo, poteva anche finire diversamente, con i Galletti – baresi – che avevano all’inizio le zampette che tremavano ed una parte del pubblico li invitava ad andare a lavorare. L’Umile l’ha vista e commentata in TV, ha seguito l’invenzione di Malonga, il giusto egoismo di Jack – con Malonga libero in mezzo – al diagonale uscito d’un soffio e poi il progressivo spengersi della squadra in maglia bianca. Hai giocato, Tu Pro, perché la Bari era (e forse resta) una squadra in crisi, sotto pressione, disposta a maglie piuttosto larghe, con un attacco pericoloso. E Tu non ne hai approfittato quando dovevi. E sei stato punita. In B funziona così. Loro- i giocatori della Bari – sono ritornati Galletti, la Pro ha provato la fuga iniziale, come quella delle galline sottostanti, ma è stata infilzata come un pollo. Chissà cosa avrebbero dovuto sentire i giocatori della Bari – al ritorno a casa, se avessero perso per 6 a 2 al Robbiano Piola. Secondo l’Umile non sarebbero stati molti, nella città del San Nicola, quelli che avrebbero detto che sì, comunque avevano giocato bene e le speranze di salvezza – o di play off – restavano intatte. E non so quante squadre avrebbero avuto due giorni di riposo e la ripresa degli allenamenti martedì, come accadrà qui a Vercelli quando l’Ascoli arriverà di sabato. Si doveva disputare la partita a Bari, secondo le previsioni, sotto la pioggia. Si è giocato e la Pro è stata sommersa da una pioggia di goal. Per fortuna, verso il fondo della settimana che precede la partita di sabato pomeriggio alle ore 15 con l’Ascoli, l’innovativo sistema degli allenamenti a porte chiuse risolve molti dei dubbi della vigilia, evita la feroce pressione degli Innamorati bianchi e lascia i professionisti Leoni in una condizione di relativa tranquillità, marcata solo dalle eventuali condizioni atmosferiche avverse – l’allenamento sotto la pioggia o il vento che si porta via l’inverno resta comunque un fastidio. Chi invece dovrebbe marcare con tigna è, per esempio, lo stesso che in questo pezzo
http://aleprovercelli.eusebiano.it/2015/08/dai-dai-che-ci-siamo-quasi/
diceva di non essere lento, vabbè. Capisco, può capitare di sbagliare a due passi dalla porta un goal di testa come a Crotone, di ruzzolare in corsa con la simpatica Entella e – ieri – di perder di vista Defendi mentre ti passa davanti e segna. Sono dai 6 agli 8 punti, circa. Ma Berra, l’altro in foto, non faceva anche il centrale difensivo? E Redolfi? Capisco che se Mammarella e Germano devono – tutte le partite – farsi di corsa il chilometraggio dell’Autostrada del Sole possono qualche volta avere lievissime difficoltà al pronto rientro in difesa, con un filtro a centrocampo che è quasi del tutto inesistente, altro che settori del campo occupati in modo consapevole e responsabile. Budel in realtà, cerca di coprire le falle dei due centrali difensivi e prova a raccordare con il centrocampo dove la Pro fa poco filtro. Il 3-5-2, secondo Foscarini, è l’unico modo per far coesistere Faustinho e Budel nello stesso undici, altrimenti devi fare alchimie con esito incerto. E, cortesemente, non aggiungete che a questa squadra Faustinho non serve, perché serve, eccome se serve, serve come Budel. Non dimentichiamo neppure chi, tra i Leoni, ha voluto un adeguamento del contratto quest’estate ed ora – ma solo da ora – non si esprime ai massimi livelli, di sicuro contro l’Ascoli segnerà così come segnerà anche Legati e i loro goal ci porteranno alla salvezza, ne sono sicuro. Vi lascio al vostro ottimismo, l’Umile, il giorno dopo la conclusione del primo set terminato 6 a 2 non lo è – ottimista – ma spera nel miracolo laico e attende il secondo set contro l’Ascoli. Poi andremo a Livorno, arriverà il Modena e tra tre settimane o meglio tre turni, avremo già un’idea della tendenza. Dopo andremo a Como, verrà la Salernitana e viaggeremo verso Terni intorno al 20 aprile. Dopo Terni mancheranno 5 turni al termine della campionato e la nostra situazione di classifica, ovvero quella della Pro, sarà di certo più chiara. Le ultime 5 saranno in casa con l’Avellino, a Cesena, in casa con il Trapani, a Perugia e l’ultima quando riceveremo il Cagliari al Robbiano Piola. Tutti dicevano che la Virtus Lanciano era in crisi, a gennaio si è indebolita, ha venduto i pezzi migliori della Rosa, adesso è davanti a noi. Dicono sarà penalizzata. Continuiamo ad essere ottimisti, a sperare nelle disgrazie altrui, ogni volta in un calciomercato migliore, in ugual misura umile, esperto e competente per la categoria di appartenenza. E naturalmente nella salvezza della Pro.
Paolo d’Abramo