Finisce 1 a 1 e va bene così

La Pro pareggia a Novara, in vantaggio con Scavone viene raggiunta due minuti dopo

Manuel Scavone, foto Umile
Finisce 1 a 1 e va bene così. Le formazioni. Novara : Da Costa; Faraoni, Troest, Mantovani, Garofalo; Casarini, Viola; Faragò, Gonzalez, Corazza; Evacuo. A disp: Pacini, Dell’Orco, Ludi, Vicari, Buzzegoli, Dickmann, Nadarevic, Adorjan, Lanzafame. Allenatore Marco Baroni

Pro Vercelli: Melgrati; Bani, Budel Coly; Germano, Castiglia, Emmanuello, Scavone, Mammarella; Marchi, Malonga. A disp: Tripicchio, Berra, Rossi, Redolfi, Sprocati, Filippini, Ardizzone, Mustacchio, Beretta. Allenatore Claudio Foscarini

Arbitro Fabrizio Pasqua di Tivoli

Nel Novara  fuori lo squalificato Galabinov, rientra Mantovani dopo una lunga assenza. Faustinho in panchina per i bianchi, Dom Claudio I schiera la difesa a 3 con Budel centrale, Emmanuello al posto di Rossi, davanti Marchi & Malonga. Lunghe code in prossimità dello Stadio Piola di Novara ed anche prima, pubblico da derby insomma. Pro in tenuta completamente bianca, Novara nella divisa tradizionale, maglia azzurra e calzoncini neri. Al 2′ Emmanuello corre sulla fascia destra offensiva, mette in mezzo un assist per Scavone che di sinistro fionda nel sette alla destra di Da Costa. Due minuti dopo pareggia Corazza di testa su cross dalla destra di Faragò e con la difesa bianca piuttosto immobile. E dopo 5 minuti è pari, patta. Il Novara prende il comando delle operazioni, i bianchi giocano di rimessa. Al 13′ malinteso tra Coly, Melgrati e con Budel in ritardo, Faragò da due passi prova un pallonetto diagonale che finisce a lato di pochissimo. La Pro fatica assai sulle fasce difensive dove Germano e Mammarella soffrono la velocità degli attaccanti novaresi. Corner per la Pro conquistato da Malonga al 24′ e primo della gara, batte Mammarella, respinge la difesa in maglia azzurra. E quando non spingono sulle fasce i giocatori del Novara provano con lanci in mezzo all’area che lasciano con il fiato in sospeso i tifosi della Pro e destano qualche preoccupazione nei giocatori in maglia bianca. Aggressivi i padroni di casa negli occhi e nel cuore, timorosi i nostri eroi. Un minuto di recupero nel primo tempo che termina 1 a 1, dopo che, su cross di Garofalo, Evacuo mette alto, di testa, sulla traversa. Si riparte, nessun cambio. Come nel primo tempo, Malonga svaria e cambia fascia con facilità, la Pro resta comunque piuttosto schiacciata nella propria metà campo. Al 4′ ammonito Garofalo per fallo da dietro su Germano lanciato in azione offensiva, il cross di Mammarella viene respinto dalla difesa del Novara e sulla ripartenza Corazza si vede respingere la conclusione dai piedi di Melgrati. Con il passare dei minuti la Pro cerca di prendere metri di campo, lasciando però spazio al Novara in contropiede. I padroni di casa continuano ad essere pericolosi con verticalizzazioni che trovano talora incerta la difesa in maglia bianca.  Al 12′ Baroni sostituisce Garofalo con Dall’Orco. Per il primo quarto d’ora è una Pro più propositiva, il rischio è d’allungare la squadra e lasciare spazi ai veloci motorini novaresi.  Al 24′ esce Malonga ed entra Mustacchio. Al 27′ Melgrati non esce su Gonzalez e costringe Coly ad un recupero prodigioso. Dopo il recupero Coly rimprovera Melgrati per non essere uscito sul lancio lungo verso il pericoloso attaccante in maglia azzurra nei confronti della quale Melgrati era in ampio anticipo. Al 32′ esce Emmanuello ed entra Faustinho. Ammonito Mantovani per fallo su Faustinho al 34′.   Al 39′ entra Nadarevic ed esce Faragò. Percussione di Gonzalezal 40′ , entra in area dopo aver saltato 5 uomini in maglia bianca e tira sopra la traversa. Al 41′ dentro Beretta e fuori Marchi che lascia la fascia a Scavone. Espulso Faustinho per fallo da dietro su Corazza,  subito dopo ammoniti Coly e Faraoni. 3 minuti di recupero. Finisce 1 a 1, bene così. La Pro esce da Novara con un buon punto. Dopo la rete di Scavone c’eravamo illusi di portar via 3 punti ma il sogno è durato poco. Ora ci attende la trasferta infrasettimanale  a Vicenza, altra gara dove sarà decisivo portar via un risultato positivo contro una diretta concorrente per la salvezza.

Paolo d’Abramo