Capitani coraggiosi, almeno metteteci il cuore
Venerdì alle 19 a Novara, la Pro
Capitani coraggiosi, come vorremmo fossero i nostri venerdì sera. Il mio amico Fabrizio dice che, dopo aver quest’anno fatto un pensiero forte e più volte alla parte alta della classifica, ora soffro di sconfittismo che è più o meno come il petaloso apprezzato dalla Crusca o la mia personale sorridanza. Una volta, qualche mese fa non certo adesso, sorridevo. Mentre i supertifosi si lanciano sul web carezze verbali corredate dalla mano chiodata di punte velenose e taglienti di tetano, i novaresi confermano che il vero Stadio Piola è il loro, e all’Umile non importa nulla. Il nostro continuerò a chiamarlo con piacere e tradizione Robbiano Piola mentre loro possono metter vicino e scrivere ‘già‘ seguito dal nome di L. (ovvero Luciano) Marmo, gentiluomo e gran personaggio che diede molto al Novara ed al calcio italiano, perlacarità, ma che posto in conversazione, sul foglio o sul videoterminale accanto a Piola gli fa assumere, in modo involontario ma reale, le sembianze d’un rivestimento sepolcrale sulle già scarne glorie calcistiche novaresi rispetto alle Nostre, vetuste sì, ma presenti, abbondanti negli aurei albi. Quanto allo sconfittismo, proprio non riesco ad essere del tutto ottimista sulla nostra Pro per venerdì dopodomani, nonostante l’aria del derby e la voglia di riscatto dopo una sequenza di risultati e sconfitte che ammoscerebbero anche la punta di diamante come un orologio molle di Dalì. Sul nerbo che han dimostrato questi giocatori professionisti pagati al profumo di Bicciolani, di certo più d’un normoimpiegato. Giocatori che – dimostrerebbe la classifica attuale – sono stati perlopiù scelti male e non sono invece tecnicamente all’altezza. Ma che almeno il cuore potrebbero mettercelo, almeno quello, e mentre lo scrivo già ci spero e mi commuovo. Il cuore per noi, che di punte ce ne intendiamo – ma che segnino ora quasi non ne abbiamo – nonostante – dicono – si sia ripreso a segnare. Essì, ma a che prezzo! Cercando un vero capitano con la C maiuscola, che sproni i suoi e non si lamenti spesso, a ragione o a torto, per i passaggi fuori misura o le triangolazioni riuscite male. D’un giocatore così non ce ne facciamo niente e neppure lui dei tifosi, delle carezze vere, della riconoscenza. Di riconoscenza non ce n’è più nello scaffale, neppure in magazzino, hanno esaurito i Mirabelli, i Ranellucci, gli Storgato e gli AndreaRosso, aggiungetene Voi altri che io già mi ricommuovo. Venerdì mi andrebbe bene anche Matute, lo farei capitano promosso sul campo, sì. Si sbloccherà il Nostro venerdì, ne sono certo, dai. Quanto alla formazione, Dom Claudio I riprova il 3-5-2, si copre per il freddo e la pioggia della landa novarese, è un 5-3-2 elastico, il dubbio è su chi potrebbero essere i due punteros, quelli che penetrano le difese avversarie e le trivellano come negli incubi dei puristi il Mare Nostrum e tutti i mari. Per tutti i mari del mondo vorrei vincere a Novara con questa formazione. Pigliacelli (ah, no! Melgrati, la sua grande occasione), Germano Coly Budel Bani Mammarella, Castiglia Scavone Emmanuello, sulle due punte lascio decidere agli Innamorati, come nella scelta dei capitani coraggiosi, quelli di una volta e quelli di adesso, casomai ce ne fossero. A meno di pozioni magiche non ci sarà Faustinho, non sono certo che avrebbe potuto essere la partita per lui che ha segnato a Messi e al Barcellona, come nessuno del Novara di oggi ha fatto, credo. Tanti a pochi i biglietti venduti a Novara e a Vercelli, sui numeri, su tutti i numeri – tranne quelli delle sconfitte – vincono loro adesso, venerdì sera potrebbe essere un’altra storia, Storia anzi. Ecco, metteteci il Cuore, sputate lacrime e sangue, non lamentatevi dell’arbitro e provate a vincere, non solo perché siete dei professionisti, non solo perché siete pagati puntualmente e più d’un normoimpiegato ma perché, casomai non ve ne foste resi conto, ora dovreste dimostrare d’essere non solo giocatori della FC Pro Vercelli, come si chiama adesso, ma giocatori da Pro.
Paolo d’Abramo