Troppo facile
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Troppo facile. I cimeli della Pro, in asta oggi a Pray nello studio di un commercialista curatore fallimentare, sono andati a Parma, da un avvocato, per una cifra intorno ai 17.000 euro. Troppo facile sarebbe ora – da parte degli Innamorati – il tiro a segno sull’Amministrazione Comunale che ha sostenuto l’incarico economico con una sottoscrizione volontaria di alcuni assessori. Alcuni di loro, degli Innamorati intendo, avrebbero magari sperato che la quota raccolta per la pensilina a favore dei disabili al Robbiano Piola finisse per sostenere l’Asta anche se, in ogni caso, è andata a vantaggio di Associazioni più che meritevoli d’attenzioni. Non sarebbe comunque bastato. Immediato il comunicato del Presidente Secondo che ha affermato di volersi metter in contatto con il compratore. Ora, alcuni cittadini vercellesi – per la verità l’ampia maggioranza – avrebbe biasimato un intervento diretto – ed impossibile – dalle casse comunali per riappropriarsi dei Trofei dopo la romantica ma sventurata gestione del presidente Paganoni. Per quanto il marchio della Pro sia in mano al Comune, ovvero alla Città, era impensabile che si potesse investire denaro – e chissà fino a che cifra sarebbe arrivata l’Asta – in una Società, anzi nella Società per eccellenza, di Vercelli a fronte delle numerose altre associazioni sportive di quasi tutti gli sport immaginabili presenti in città, escluso forse il badminton ed il nuoto. L’Umile la pensa diversamente, dopo aver, come sempre tutte le sere, recitato il Salmo laico di ringraziamento. L’Umile pensa che uno sforzo possibile, giusto in tempo- che è quasi traduzione letteraria di giastintaim ovvero just in time– ed in diretta, sarebbe stato possibile, al di là dell’affermazione pubblica di passo indietro, fatta qualche settimana fa. Sarebbe stato bello, perché avrebbe senz’altro lasciato i Cimeli a Vercelli, avrebbe ulteriormente rinsaldato il legame dell’attuale dirigenza con la Città, al cui interno qualcuno – di certo non l’Umile – tra gli Innamorati Critici ancora non perdona il vizio di partenza, cioè la provenienza e la prosecuzione dalla Pro Belvedere, e avrebbe costituito un beau geste, un bel gesto, come tanti altri sono stati fatti in passato. Ora, la volontà di comunicare con il compratore dei cimeli è legittima, cristallina e meritoria, almeno appare, e di certo sarebbe stata tale anche se l’asta fosse arrivata a cifre ben più consistenti di 17, di duecento o millemila euro. Ed anche se i Cimeli fossero andati a New York, Canberra, Singapore, Honolulu. Sarebbe stato, anzi è un bel gesto, ad Asta finita, ma. Ma poi, una volta eventualmente riconquistati, restituiti, regalati, ripagati, riconsegnati (scegliete Voi il verbo tra quelli presenti o aggiungetene un altro) i cimeli, dove sarebbero finiti? Sarebbero rimasti in un magazzino comunale, in un garage, mostrati in allestimento temporaneo in qualche Museo della Città, con l’eccezionale presentazione del Medagliere prelevato dal Caveau? Perché il punto è anche questo. L’assenza di una sede per la Pro, l’assenza di una sede vera dopo l’abbattimento della precedente. Quanti di Voi mi sanno dire con certezza quando termineranno i lavori del Museo dello Sport con annesso Palazzetto? Io non lo so. E non è bellissimo. Staremo a vedere, commentano gli Innamorati, a fronte di una situazione odierna – la temporanea o definitiva dipartita dei Cimeli, l’eventuale frammentazione geografica. Tutto ampiamente prevedibile, comprese le discussioni successive, compreso il forse perfettibile rapporto tra Istituzioni, cioè i Tifosi della Pro, che sono un’Istituzione, e tutte le altre locali. Non ho voglia questa sera di parlare di calcio giocato, di possibili assenti sabato pomeriggio a Lanciano, Ardizzone, Bani, Gatto, Mustacchio, Scaglia in ordine alfabetico. E non ho voglia neppure di parlare di arrivi come di malinconici treni consapevoli d’essere destinati alla soppressione in corso di viaggio. Mancano ancora troppi giorni e troppi incastri che dobbiamo attendere per incominciare a buttare la nostra pasta nella pentola delle eventuali trattative, le nostre inutili glorie antiche e i residui spiccioli contemporanei che trottolano sui nomi del mercato bianco, casomai ce ne fossero già al momento attuale, scritti in stampatello sul taccuino dell’esperto dedicato a questo compito. Attendiamo fiduciosi per tutto, questo sì, come sempre, siamo in buone mani qui, mentre dall’alto ci guardano e ci guidano gli occhi di chi ha fatto la Storia del calcio e sa di non poter restare insensibile. Infine guardate il Video di questa squadretta di serie C, dai.
Paolo d’Abramo