Paure e interrogativi

Inizia la lunga settimana tiepida

Juric, mister del Crotone

Paure e interrogativi. Alla ripresa degli allenamenti oggi lunedì 28 settembre non c’era il mister, a Coverciano per le prove finali del Master Uefa Pro. Tutti presenti i giocatori, gli altri tecnici e gli Innamorati che hanno commentato insieme all’Umile l’ultima gara giocata, quella persa 2 a 0 al Robbiano Piola con il Crotone del pugnace allenatore croato Ivan Jurić che quando parla assomiglia un poco a zio Vuja, con il massimo rispetto per il popolo croato e per quello serbo, in stretto ordine alfabetico. Direi che l’attenzione dei Tifosi non era concentrata su chi ci fosse e chi no (d’altra parte c’erano tutti, chi a far differenziato chi no ed infine partitella mista) ma piuttosto sulle prospettive, quelle più ravvicinate, sabato a Chiavari, poi Novara e Vicenza in casa. E’ altrettanto molto difficile, direi quasi impossibile non ascoltare, sugli spalti di lunedì, lievi perplessità su squadra e conduzione tecnica, credo accada la stessa cosa anche a Torino, a Max Allegri. Di certo a Vercelli la situazione è diversa, non siamo in Champions e neppure in lotta per lo scudetto –  non siamo abituati da tempo a questi spettacoli, Ve lo avevano già ricordato e ve lo ripeto anch’io  🙂 –  ma per un dignitoso campionato di Serie B, e resto convinto che lo si possa fare, stante l’attuale stato dell’arte. Ma si sa, l’umore della piazza è fondamentale, soprattutto se questa è, giustamente o meno, esigente. Direi che sono peraltro in accordo con quelli che erano insieme a me oggi all’allenamento, non interessati più di tanto a chi sta bene e chi no, tra i giocatori nostri, intanto lo sappiamo, noi che seguiamo quotidianamente tutto l’ambaradan, chi sta bene e chi no. E nonostante ci si trovi in una situazione di classifica che dopo 5 giornate ci vede nella metà bassa ma in posizione non disperata, per quanto possa essere disperata una situazione dopo 5 giornate in un campionato che con il Girone di Ritorno rimescola le carte di un bel po’. Anche se qualcuno tra i più critici ritiene che in posizione disperata ci si potrebbe ritrovare tra poco. Mentre Breda va a Terni al posto di Mimmo Toscano, qui inizia la settimana che ci porterà a giocare in trasferta la gara con l’Entella Chiavari, ovvero contro una compagine, quella guidata da Aglietti, che ha attualmente due punti meno di noi, 3, una vittoria alla prima con il Cesena per 2 a 1 e 4 sconfitte consecutive con Ascoli, Novara, Cagliari e Trapani, 5 goal fatti e 10 presi. Alfredo Aglietti –  che rincontreremo volentieri –  ha così schierato i suoi, Iacobucci, Keita, Ceccarella, Gerli (12’st Staiti), Troiano, Caputo, Sestu, Fazzi (19’st Petkovic), Iacoponi, Costa Ferreira (31’st Masucci), Sini. A disposizione: Borra, Palermo, Zanon, Pellizzer, Otin Lafuente, Belli. A Trapani i Liguri han fatto 2 reti e ne han prese 4. Per Chiavari resto moderatamente fiducioso e Vi spiego il perché. Si affronteranno due squadre che hanno una paura folle di capitombolare ancora più in fondo, in teoria il pari dovrebbe essere il risultato più probabile, ad occhiali come si scriveva una volta. Invece penso che non finirà in pareggio per 0 a 0 e la pallina correrà sul disco della roulette fermandosi dove vorrà Eupalla, la Dea del calcio chepperò qualche volta possiamo anche aiutare nelle decisioni, per questo vinceremo, perchè cambieremo formazione, ci metteremo cuore & muscoli, faremo valere la tradizione positiva contro la simpatica squadra ligure. Pure Alfredo Aglietti, però,  nel dopo gara di Trapani ha detto che non esclude scelte diverse nelle prossime partite, modulo e uomini, credo. Cosa farà Cristiano Scazzola che, a mio umilissimo avviso, deve dimostrare di riuscir a portar fuori dalle secche di 2 sconfitte consecutive la Pro? Possiamo tutti quanti pensare che sempre e tutte le sue scelte – saranno solo le sue scelte o saranno solo sue le scelte, leggete la versione che più preferite – siano le migliori e inattaccabili rispetto ad ogni critica e che le responsabilità siano da ascrivere sempre e comunque ai giocatori cui il mister accorda, concede fiducia, compresi alcuni tra i più esperti, quando questi ritengono di dover essere in campo sempre e comunque fin dall’inizio, senza volersi tirare indietro – di loro spontanea volontà – se non si ritengono al pieno della forma ed alcuni anche in una determinata posizione del campo? Tanti interrogativi, che riterrei leciti, e che non possono neppure essere risolti con la sola forza leonina in grado di vincere la resistenza di qualsiasi avversario, non funziona così, che se prendi a frustate, metafora neh, i giocatori, allora questi entrano in campo e spaccano gli avversari in tre e o quattro parti. Ah, ne dimenticavo uno, di interrogativo. E’ possibile far emergere ogni tanto qualche piccola perplessità o chi scrive deve sempre sostenere, a prescindere? Dopo tanti interrogativi ri-scriverei che se si vuole far giocare Faustorossi 20 metri più davanti gli si deve metter dietro Matute Ardizzone ed uno a scelta tra. Tra chi ? Non c’è. Continuando a giocare con due esterni e quindi tre attaccanti, allo stato attuale di forma di diversi centrocampisti, ti prendono d’infilata per qualche volta a partita. Forse si può pensare ad un 4-4-1-1, ed una squadra chepperò non si schiacci troppo quando è pressata. Quanto al tema dibattuto da alcuni – eufemismo – sull’ipotesi del Cambio, e non mi riferisco al ristorante torinese, confermo che una prima risposta arriverà dal campo, sabato. Poi, considerate lo spogliatoio ed i suoi equilibri, poi l’equilibrio complessivo ed infine – o soprattutto, il Bilancio, mettetevi anche Voi una mano sulla coscienza e provate a pensare come me che con l’Entella andrà tutto bene. La nostra Pro non può tradirci ancora.

Paolo d’Abramo