Un uomo chiamato cavallo

Calcio, cinema ed altro ancora, voce d'accosto a Lys Gomis

Un uomo chiamato cavallo. Questa mattina con Sky al Robbiano Piola c’erano Nocchi – autore di belle parate – Beltrame e la macchina spara palloni. Abbiamo visto le evoluzioni di tutti e tre, li abbiam guardati con affetto. Svolgendo il nastro della memoria, l’Umile ha ripensato ad un paio di flash d’un passato più antico che prossimo, di quando era assai più giovane e la sua rassegna stampa comprendeva tutti gli sport e tutti campioni, di sport e di cinema. Nell’ippica c’era un meraviglioso trottatore degli anni ’70, Vi riporto il link dello struggente articolo del compianto Mario Fossati che ne descrive le gesta e l’andatura d’atleta “di notevoli proporzioni con un volo lieve, in cima ad un filo

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/01/10/quelle-zampe-da-straniero.html

il suo nome era Timothy T e ripensando a quegli anni, riportandoli al presente ho immaginato che l’istinto di chi ci ha suggerito il nostro portierone dalle proporzioni importanti e dal volo lieve sia la scommessa vincente al pari del cavallo, poi esploso a suon di vittorie, con già sette anni di età e qualche incerto nei risultati del passato. Shunka Wakan che vuol dire “cavallo” nella lingua dei Sioux, supera prove terribili, anche piange con i ganci appesi nel petto proprio appunto come quello del famoso film, combatte, sbaraglia i nemici e sopravvive, uscendo da vincente, malinconico ma vincente. Sarà così anche per il nostro, senza malinconia. Intanto siamo arrivati a venerdì 21 agosto e restiamo in trepidante attesa, stanno per essere sciolte le riserve nella serra che ospita le margherite da sfogliare per stabilire il centrocampista e l’esterno da vestire in bianco, non solo per la cena delle gare in notturna ma anche per la merenda sinoira dei turni pomeridiani. Già l’Umile ha lungamente scritto di questi arrivi annunciati e non ancora realizzati ma la pazienza e la serenità regnano sovranissime tra gli Innamorati, certi dell’operato da buon padre di famiglia di chi è alacremente al lavoro per definire le operazioni. Mustacchio o Acosty? Uno dell’Ascoli ammesso in B e quindi all’opera per allestire una formazione competitiva. Ancora sotto contratto con i bianconeri marchigiani dopo aver esercitato l’opzione, Mustacchio è giocatore d’esperienza e di corsa, da valutare per la condizione fisica come già ricordato in più precedenti articoli dell’Umile. Acosty, cresciuto in una formazione scolastica del Ghana e allevato al culto europeo della dea Eupalla nel fertile vivaio reggiano, ha passato una stagione a Modena compagno di squadra di Beltrame. Per Acosty è stato un tempo piuttosto travagliato come testimonia il rendimento che potete gustare al link sottostante

http://www.transfermarkt.it/maxwell-acosty/leistungsdaten/spieler/102249

Acosty, se fosse in buona condizione e forma, giocherebbe in serie A, se arriverà a Vercelli è per rilanciarsi, dopo una discreta, direi lunga rincorsa di preparazione alle insidie della sua struttura muscolare ed a quelle del campo sintetico. Vedremo, non abbiamo fretta ma fiducia perché si sa dove e come intervenire. Non voglio neppure pensare all’ipotesi circolata in queste ultime ore dell’interessamento per un portiere della famiglia Gomis, uno dei tre fratelli, ovvero Lys. Quanto all’ala, la mia idea – visto che di esterni ne avremmo già un certo numero – sarebbe quella di andare a chiedere con enormissima umiltà a chi ci ha già mandato la nidiata dei dodici giovanissimi apostoli laici del bel calcio. La stessa entità che ci ha benevolmente imposto le mani taumaturgiche ed amorevolmente suggerito anche due elementi di qualità quali Nocchi e Beltrame, protagonisti questa mattina dello spot di Sky, potrebbe porgerci – permettendolo le normative vigenti – anche il giovane Guido Vadalà o in alternativa e per il centrocampo anche Marcel Buchel. Viva l’amicizia, viva l’Amore. E proprio per il centrocampista, sarebbe ancora in pista il nome di Gianvito Misuraca, l’anno scorso all’ND Gorica, svincolato dopo le tristi vicende parmensi. Centrocampo di corsa e di corse, non dimentichiamolo, un centrocampo che trova un modello vagamente simile in quello che sta plasmando “Mancho” Mancini all’Inter, con le dovute proporzioni e come ritiene un mio caro amico e collega. Anche in questo caso esisterebbero alternative possibili, tra le meno probabili porrei quella d’un ritorno di Ronaldo, nella vita non si può mai sapere, in ogni caso gradiremmo anche il consommé riscaldato. Di video ve ne metto due, dai, facciamo buon peso, tre.

Paolo d’Abramo