Quando la finiranno di chiamarci “il Vercelli”?
Prove tecniche di 4-4- il due lo immaginiamo noi
Il “Vercelli“, così parlò Marco Romizi sul sito ufficiale dell’EffeCì Bari 1908, “Con il Vercelli voglia di rivincita“. Romizi è un centrocampista classe 1990, dalla Fiorentina è passato alla Reggiana e poi al Bari. Romizi almeno ammonito dagli Innamorati, si studi la Storia del Calcio, fino a quella Contemporanea, all’Andata sono arrivate tre pappine. Ripresa degli allenamenti senza Ardizzone in campo e senza Emmanuello, convocato nell’Under 20 che dovrà affrontare il doppio impegno con la Svizzera, il 26 marzo al Rigamonti-Ceppi di Lecco (qualcuno fa come l’Umile e mantiene il doppio nome allo Stadio, resterà sempre – anche– il Robbiano) ed il 31 dello stesso mese a Lugano per il torneo “Quattro Nazioni“. Ammenda di € 3.000,00 alla Società Pro Vercelli per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, rivolto reiteratamente agli Ufficiali di gara cori e grida insultanti. Anche il Bari è stato multato. Ammenda di € 4.000,00 alla Società Bari per avere suoi sostenitori, al 45° del secondo tempo, lanciato due petardi nel settore occupato dai sostenitori della squadra avversaria e per avere inoltre, al termine della gara, divelto numerosi seggiolini nel proprio settore; sanzione attenuata ex art. 14 n. 5 in relazione all’art. 13, comma 1 lett. a) e b) CGS, per avere la Società concretamente operato con le Forze dell’Ordine a fini preventivi e di vigilanza. Ma se la Società FC Pro Vercelli durante la gara passasse con addetti muniti d’una bacchetta manico di legno ed asta d’alluminio per darla sulle dita di tutti i tifosi cattivi e ciarlieri, alla fine si dissociasse da cori e lazzi forse vedrebbe una maggiore sproporzione di multa tra chi sradica seggiolini e lancia petardi nel settore degli avversari rispetto a chi espone sommessamente alcune opinioni sull’operato della direzione di gara? In assenza di comunicati ufficiali potrebbe essere che Ragatzu si sia fatto operare alla spalla, ma chissà, prima o poi ne sapremo di più ed in ogni caso Daniele è fuori rosa. Oggi, martedì 24 marzo, qualche esercizio e prove tecniche di 4-4- il due lo immaginiamo noi che eravamo allo Stadio perché le giubbe verdi erano così disposte e quelle nere erano miste. Ufficiale la squalifica di Castiglia per un turno, il bravo Luca ha comunque provato insieme agli altri. Il mister con voce tonante a dare indicazioni ai suoi. Adesso Vi elenco gli esperimenti. Scaglia, Milesi Coly e Germano con Scavone e Musacci centrali di centrocampo ed esterni bassi a scelta, opposti ad un centrocampo/attacco formato da D’Alessandro Ronaldo Castiglia e Sprocati Luppi Belloni ( più o meno come si muove il Bari). Poi Ferri Cosenza Milesi e Liviero con davanti i due centrali Castiglia e Ronaldo. Focalizzandosi sulla mediana ancora Belloni Scavone Musacci e D’Alessandro, a seguire Sprocati Castiglia Ronaldo e Fabiano, in seguito Fabiano Scavone Musacci D’Alessandro. E’ stato poi il turno della prova Sprocati Castiglia, Ronaldo, Belloni ed infine difesa in sequenza Scaglia Coly, Cosenza e Germano con Luppi (che di certo è arrivato alla Pro per fare bene e non fare brutte figure), Scavone, Musacci e Di Roberto. Solo ipotesi o un abbozzo di quel che potrebbe essere la Pro al San Nicola, stadio al primo posto della B come media spettatori, 18.900 a partita con la punta di 25.400 circa per Bari vs Avellino. Devis Mangia esonerato aveva totalizzato 16 punti in 14 partite, Davide Nicola 25 punti in 18 partite, fonte www.fcbari1908.club Nelle ultime 7 partite il Bari ha preso solo 3 reti. Oggi, resta sempre martedì 24 marzo, il Bari ha sostenuto un allenamento tattico sul campo di Bitritto, è rientrato in gruppo il centrocampista Tomislav Gomelt, il difensore Marco Calderoni prosegue invece le cure per recuperare dall’infortunio alla coscia destra. Il Varese ieri sera nel posticipo casalingo ha preso 4 reti dal Frosinone mettendone a segno solo una. I biancorossi potranno ancora provocare qualche risultato a sorpresa ma mi sembrano orientati giù giù decisi e diretti al pari delle Rondinelle bresciane.
Paolo d’Abramo