Rifinitura intensa per la Pro
Il mister predica intensità, la squadra ci crede, è un atto di fede laica per i giocatori, di speranza per gli Innamorati. Non si va a Frosinone a chiedere la carità di un punto almeno, si viaggia verso la Ciociaria per schierarsi in campo –difesa a 4 o a 5 – e combattere fino alla fine contro la compagine di mister Stellone che è determinata a riscattare la disfatta di Avellino. Noi con la maglia bianca – che è una seconda pelle – dovremo evitare di trasformarci nelle vittime sacrificali, ieri stabilivo una metafora navale ed oggi insisto che i nostri pirati dovranno vender cari i tesori e conservare l’onore. Quest’anno e per la maggior parte i tifosi sono propensi a sollevare il mister dalla maggior parte delle responsabilità. Non sarà dunque Scazzola un novello Pellion di Persano nella Battaglia di Lissa – e la verità storica ha appurato che neppure in quel caso l’ammiraglio nato a Vercelli ebbe tutte le responsabilità ma fu solo individuato quale capro espiatorio proprio della sconfitta di Lissa. Ecco, non vogliamo capre e neppure pecore a Frosinone, solo Leoni. Sulla formazione è tutta la settimana che scrivo, inutile aggiungere altro, in virtù del fatto che nulla è cambiato da ieri, forse muterà stanotte nel segreto della celletta monacale laica dove l’ammiraglio, anzi il mister deciderà i piani definitivi della battaglia sportiva al Matusa.
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