La Pro cerca d’imboccare l’uscita giusta alla rotonda di Varese

Considerazioni alla vigilia della trasferta al lago

La Nostra Pro si appresta a giocare sul campo del Varese 1910 una sfida che di certo vale 3 punti come tutte le altre del torneo ma rappresenta un carrefour giratoire, ovvero una rotonda alla francese, e presa un’uscita sarebbe poi comunque piuttosto lungo il tratto per fare inversione. Questo perché quella con  il Varese sembrerebbe delle prossime tre gare (Varese appunto, Cittadella al Robbiano Piola e poi Frosinone) la mano d’un poker (con il morto, ad opinione dell’Umile Cronista una delle tre tra Pro, Varese e Cittadella retrocederà e non saremo noi)  in teoria meno complessa, pur con le assenze certe di Germano e Ronaldo, e la mancanza assai probabile di Fabiano. È vero, dobbiamo andare con ordine ma il Cittadella che verrà al Robbiano Piola è il solito degli ultimi campionati di B, ingrana la quarta nel girone di Ritorno e recupera il terreno che sembrava perduto. A Frosinone esisterà come sempre la variabile Pro da trasferta e contro una compagine temibilissima. Non fasciamoci il ginocchio prima di una diagnosi certa e andiamo in Lombardia per portar via punti con un modulo che potrebbe cambiare, 4-4-2 o 4-4-1-1 se consideriamo Luppi leggermente più arretrato rispetto ad Ettorino. L’altra scommessa quasi obbligata è quella di Bani esterno basso. Confidiamo nelle qualità del bravo Mattia e nel filtro d’un centrocampo che dovrà far diga alle folate avversarie, soprattutto con Castiglia, Musacci ed Emmanuello. Sulle capacità d’interdizione di Di Roberto vogliamo, anzi l’Umile Cronista vorrebbe essere smentito fin da sabato, anche perché Nunzio –  che avrebbe dovuto essere con costanza l’arma in più di questa Pro formato 2014/2015 – ha alternato prestazioni convincenti ad altre meno brillanti ma resta comunque uno dei pezzi da novanta, per esperienza e capacità. Vedremo davvero se la gran voglia di riscatto di almeno un paio di nuovi ingaggi emergerà fin da subito e mi riferisco a Musacci e Luppi. D’Alessandro sembrerebbe ancora sotto osservazione, Sprocati è energia a basso consumo, Hromada bravo ma ancora nell’incubatrice, non si sa se per un tempo, cioè i 45 minuti del primo tempo all’Ossola, oppure per qualche settimana. Si va fiduciosi ad affrontare un Varese per nulla trascurabile, anzi. Si va per muovere la classifica e tenere le distanze rispetto a chi ci sta dietro alla rotonda, per imboccare l’uscita giusta e procedere verso la quota da tutti agognata o verso il punteggio ipotizzato dall’Umile (punti dell’andata moltiplicati 2) al fine d’arrivare un poco più su, se non proprio al Weisshorn – al Corno Bianco – almeno fino al Rifugio Carestia.

Paolo d’Abramo