La certezza della pena e la voglia di riprendere almeno a camminare
“Quanto la pena sarà più pronta e più vicina al delitto commesso, ella sarà tanto più giusta e tanto più utile“, lo scriveva già Cesare Beccaria nel corso del 1700 e sarebbe bene che qualcuno se ne ricordasse, per esempio a proposito del Brescia, tra ritardi di pagamenti, ovvero d’introiti, fossero stati a scuola questi ritardi avrebbero già da tempo chiamato non solo i genitori ma pure i nonni e gli zii. Che alla fine, altrimenti, si falsa il Campionato di B e non si è neppure equi. Non la crudeltà ma la certezza sì, ci vuole ed anche presto. Leviamoli ‘sti 6 punti che la classifica cambierebbe non poco. Ed ora veniamo a noi, alla ripresa degli allenamenti che sembra il 2 novembre e mangiamo le Ossa dei Morti, altro che Lunedì Grasso. Per il tempo ed il clima intendo, non vorrei scrivere per l’umore che a guardare le facce di alcuni tifosi – ed un poco anche dell’Umile Cronista – sembra d’essere alle soglie di una camera operatoria attendendo notizie sull’esito d’un intervento a cuore aperto. Allegria, suvvia, si va a Frosinone per la Coda alla Vaccinara e i tre punti, scrivo sempre così ma mancano dall’ultima di andata con il Trapani in casa. Il mister prova la difesa a 5, poi a 4, è ancora così presto per decidere. A 5 anche con Milesi, a 4 classica e Liviero dentro. Coly dentro e fuori, all’inizio di settimana è un turbine di ipotesi, di lavoro atletico e partitelle a mezzo campo o a figura intera. Davanti potrebbe essere il turno di Sprocati, di Musacci in mezzo (quasi) sicuro, ci mancherebbe. Gli Innamorati aspettano il goal dell’ex al Matusa ed una prestazione gagliarda, almeno un punto per muovere la classifica dove già sentiamo l’alito pesante di quelli che ci stanno dietro, una bagna cauda con spicchi d’aglio a volontà, per allontanare i vampiri e le streghe, ci rincorrono negli incubi notturni. Riprendiamo almeno a camminare, che Ronaldo con la pettorina arancione si distingue dagli altri, corre e calcia nella partitella, fosforescente per evitare pestoni e calcetti, in attesa della visita di controllo, deve passare ancora almeno un mese. Ci sarebbe da proporre oltre all’accorciamento dei tempi per l’irrogazione delle pene anche i cambi a tempo nel calcio, una punizione per noi dal limite o anche dalla trequarti ed un goal assicurato. Ma non lamentiamoci troppo, quando abbiamo affrontato avversari con una mezza dozzina o anche una confezione da dodici assenti. E ne abbiamo tratto, anche per questo, giovamento. Procediamo infreddoliti perché nella nostra classifica la temperatura sta scendendo ed incomincia a fare freddino. Copriamoci, se non con la difesa a 5 almeno con qualche rimedio per scaldare i cuori, una prestazione viva e vitale, siamo la Pro, abituati a soffrire ma, generalmente, a vender carissima la pelle prima di soccombere.
Paolo d’Abramo