Ettore Marchi: “Certe volte sei martello ed altre incudine, in questo momento noi siamo incudine”

Davanti potrebbe essere schierata la coppia con Ettorino ed Erpen

Allenamento in famiglia per la Pro, esercizi fisici e partitella a ranghi misti. Greco e Iemmello hanno svolto allenamento differenziato. Il mister ha provato per buona parte della settimana Erpen con Marchi, esterni Fabiano e Statella, è quindi probabile che alla fine lo schieramento sarà diverso, fermo restando che in mezzo Rosso e Scavone dovrebbero essere punti fermi. Veniamo ora alla conferenza stampa di Ettore Marchi: ”Noi dobbiamo andare sempre in campo per provare a vincere. Quella di domenica prossima sarà una partita difficile ma faremo del nostro cercando di migliorare quel che dobbiamo migliorare. Davanti sono a +7 ma dietro stanno arrivando, ben vengano queste partite di cartello. Della Cremonese conosco Casoli e Della Rocca con cui ho giocato insieme a Trieste. I grigiorossi hanno una rosa fortissima ma, ripeto, a sette giornate dalla fine –  che sono tante –  non è chiaro ancora nulla per il primato e noi dobbiamo comunque allungare il più possibile dalla terza. Questa squadra ha caratteristiche dimostrate lungo tutto il campionato e tolti i numerosi goal all’andata con il San Marino per il resto le vittorie sono state quasi sempre di misura, è difficile che a questo punto si potrà vedere, d’ora in poi,  una Pro diversa. È difficile snaturare il nostro modo di stare in campo dopo che son 6-7 mesi che facciamo così. c’è chi crea tanto gioco e goal , noi siamo compatti, difficili da affrontare per tutti, subiamo poche reti, dobbiamo fare il massimo per sfruttare le occasioni che ci arrivano. Ci stiamo soffermando troppo sul binomio Marchi-Pro Vercelli, la Pro non è solo Marchi perché questa squadra non avrebbe fatto, solo con Marchi,  tutti i punti che ha ottenuto. Il nostro risultato non dipende dal fatto che io riesca a fare goal o meno ed in ogni caso sono grato al mister che mi ha dato la possibilità di giocare in questa posizione. Certo, ora la condizione non è la migliore per tutti i miei compagni ma occorre pensare che certe volte sei martello ed altre incudine, ora noi siamo incudine”.

Paolo d’Abramo